La nuova stagione calcistica non poteva iniziare con notizie peggiori, sia per i telespettatori di Dazn, realtà che qui in Italia è guidata da Stefano Azzi, sia per la sua redazione. La giovane emittente sportiva, infatti, da agosto ritoccherà all’insù i propri piani tariffari e, contemporaneamente, metterà alla porta 14 giornalisti su 32. Ma andiamo con ordine.
Gli esuberi in DAZN
«Dopo aver acquistato un nuovo ciclo di diritti TV – fanno sapere dalla FNSI – Dazn lancia il suo palinsesto della trasmissione delle partite di serie A per la stagione 2024/2025″ ma contemporaneamente “ha annunciato un esubero di 14 giornalisti sui 32 attualmente in organico.»
«Ci chiediamo come sia possibile garantire e migliorare gli standard dell’offerta rinunciando alla metà di giornalisti dipendenti», rilevano Fnsi e Alg, l’Associazione lombarda giornalisti, in una nota congiunta.
Più duro il Comitato di redazione che racconta così quanto sta avvenendo in Dazn: «l’azienda prosegue nella sua iniziativa, annunciata a fine maggio, di liberarsi di 14 dei 32 giornalisti presenti in azienda.»
«La redazione giornalistica, tuttavia, non ritiene la decisione di rinunciare a 14 giornalisti compatibile con il nuovo piano editoriale di Dazn. Un piano che la redazione giudica un evidente passo indietro rispetto al passato, visto che prevede che solo 5 partite su 10 per ogni giornata di Serie A siano coperte da giornalisti di Dazn inviati sul posto».
DAZN stringe la cinghia
Dazn, che in Italia trasmette tutte le partite della Serie A maschile di calcio (per ogni giornata sette in esclusiva e tre in co-esclusiva con SKY), ha recentemente ottenuto i diritti per la trasmissione delle partite della Serie principale per i prossimi cinque anni (di norma il pacchetto è triennale) pagando circa 700 milioni di euro a stagione.
E adesso sembra voler tirare il freno sulle spese per virare verso il profitto come annunciato in più occasioni. Fino a quest’anno infatti l’emittente a livello globale aveva i conti in rosso: il bilancio 2022 aveva un disavanzo di ben 1,14 miliardi di euro, comunque inferiore a quello dell’anno precedente, quando le perdite erano pari a 2,33 miliardi.
La nuova strategia italiana per adeguarsi alla stagione di risparmi voluta dal Ceo Shay Segev lascia intendere che Dazn non coprirà sul campo tutte le partite trasmesse, trasmettendo la telecronaca di quelle meno seguite dai propri studi. Negli stadi sarà presente un delegato che rivolgerà le domande dello studio a mister e calciatori. L’accordo per i diritti televisivi concede a chi le trasmette di fare almeno il 50 per cento delle partite “da remoto”. Secondo quanto denuncia il Comunicato di redazione, dalla prossima stagione cinque partite di ogni giornata non avranno nemmeno i bordocampisti.
Nuovo tridente femminile
Meno spettacoli di contorno, meno giornalisti dietro le quinte ma più figure femminili cui affidare l’immagine dell’azienda: la piattaforma ha arruolato per questa stagione Giusy Meloni (di lei si è parlato parecchio anche in ambienti extra calcistici perché ha presentato Atreju 2023, la kermesse dei giovani di Fratelli d’Italia ma, a dispetto del cognome, nessuna parentela con la presidente del Consiglio), l’ex calciatrice Regina Baresi e la nuova talent arbitrale Manuela Nicolosi.
Gli aumenti dei prezzi per gli abbonati Dazn
Contemporaneamente, Dazn sta avvisando i propri utenti dei rincari in arrivo: «In risposta alle mutate condizioni di mercato, a partire dal 22 agosto 2024, il prezzo dei piani DAZN STANDARD, PLUS e START Mensili si adeguerà al prezzo di listino attualmente in vigore. I clienti interessati dalla modifica riceveranno una comunicazione personale via e-mail con tutti i dettagli informativi e nel rispetto del preavviso legale richiesto».
Il piano DAZN Start in versione mensile per gli utenti che utilizzano come metodo di pagamento Google Pay oppure App Pay avrà un costo mensile di 16,99 euro anziché 14,99. Per quanto riguarda DAZN Standard, invece, dal 18 luglio occorrerà sborsare 44,99 euro contro i 40,99 della passata stagione e chi utilizza Google Pay oppure App Pay ne dovrà pagare ben 49,99 euro al mese.
Infine, i sottoscrittori di DAZN Plus dalla seconda metà di luglio dovranno pagare 69,99 al mese, dieci euro in più rispetto a quanto richiesto finora per quel tipo di abbonamento. Non sono previsti in questo caso maggiorazioni per i clienti che pagano tramite servizi di terze parti come Google Pay oppure Apple Pay. L’abbonamento annuale Plus, che permette di vedere tutta la programmazione su due dispositivi anche da due connessioni diverse, passerà dai 539 euro dell’attuale stagione a 599 euro necessari per assicurarsi la visione della ventura (lo scorso anno per sottoscriverlo “bastavano” 499 euro).