Un simulativo indie tosto. Vale però come dispensa per chi studia storia
Studiare la storia coi videogiochi? Senz’altro l’offerta è ampia e sono molti i titoli basati su fonti bibliografiche. Spesso gli sviluppatori ricreano su codice ambientazioni e personaggi con una fedeltà da dispensa universitaria. Chi ama la storia (dunque anche il prof Barbero) ha di che sbizzarrirsi in console e su PC per conoscere e approfondire. Sul nostro magazine abbiamo più volte trattato titoli dedicati alla Seconda Guerra Mondiale. La software house Iron Wolf Studio si è concentrata parecchio su quel conflitto che ha segnato la storia del Novecento e con Destroyer: The U-Boat Hunter ha deciso di proporre un’esperienza gaming per vivere una delle infinte pagine dello scontro. Oceano Atlantico, 1942, la guerra tra le forze alleate e la Germania nazista si combatte anche in mare aperto.
Destroyer: The U-Boat Hunter è un titolo simulativo che mette il gamer a comando di un cacciatorpediniere classe Fletcher, un gigante dei mari col compito di distruggere i sommergibili nemici. Obbligatorio per approcciare un simulativo così di nicchia studiare a fondo i comandi nel tutorial, dove le informazioni non sono poche.
Il lavoro di sviluppo è stato senz’altro profondo e accurato, tenendo conto della natura indie della software house. Ogni missione richiederà di rispettare uno schema: nel momento in cui si individua un nemico, che cerca di ostacolare le nostre missioni di scorta convogli verso la Gran Bretagna, bisognerà studiare le distanze, capire che arma utilizzare. Studio e sangue freddo, senza mirare alla cieca insomma.
Destroyer: The U-Boat Hunter è un prodotto che rispecchia le ambizioni della software house. Il videogioco è impegnativo, ma una volta che se ne comprendono le meccaniche si ha modo di conoscere un aspetto non secondario della Seconda Guerra Mondiale.