Gli animali d’affezione sono oltre 60 milioni: 7,5 milioni di gatti e 7 di cani, che occupano la fetta maggiore della torta in termini di cibo. Il settore cresce del 3,8% sull’anno precedente
Il mercato del cibo per animali fa il botto e vola a oltre i due miliardi di euro. D’altronde c’è da sfamare circa 60 milioni e 400mila bestiole d’affezione. In particolare, 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani e tre milioni tra piccoli mammiferi e rettili.
Sono le stime contenute nel Rapporto Assalco-Zoomark 2018, guida ormai irrinunciabile per orientarsi nel mondo dei pet curato dall’Associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia) e da Zoomark International, la fiera biennale più importante in Europa organizzata da BolognaFiere. L’edizione dell’anno scorso ha accolto 735 espositori da 40 Paesi e 27.731 visitatori (+25%). Al documento ha contribuito il Centro Studio Sintesi, Iri di Information Resources e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani.
I numeri
Il segmento principale è, senza troppe sorprese, l’alimentazione per cani e gatti. L’anno scorso ha sviluppato un giro d’affari di oltre due miliardi di euro, con un tasso di crescita rispetto allo scorso anno del 3,8%, superiore a quello del largo consumo confezionato (+2,3% nel 2017). In crescita del 2,4% anche i volumi, per un totale di 573.940 tonnellate commercializzate.
A fare la parte del leone (d’altronde sono parenti) è il gatto, per sfamare il quale gli italiani spendono il 52,7% del totale di fatturato, oltre un miliardo di euro. Gli alimenti per cane, invece, hanno pesato per quasi 969 milioni. In realtà tutti i principali segmenti (umido, secco, snack & treat) degli alimenti per Fido e Micio hanno registrato una crescita a valore. Quest’anno vanno forte gli snack funzionali e fuoripasto (spuntini con obiettivi funzionali, magari per favorire l’igiene orale, o a caratterizzazione gastronomica, solitamente somministrati come ricompensa) in crescita del +7% quanto a valore. Nel complesso, nel periodo 2014-2017 il mercato si è sviluppato con un tasso di crescita annuo pari a +3,6% a valore e +1,6% a volume.
Il rapporto registra separatamente gli alimenti per altri animali da compagnia, che realizzano un fatturato nella grande distribuzione di poco più di 15 milioni di euro (-6,1%), confermando il trend di flessione già registrato lo scorso anno.
Accessori che passione
Prodotti per l’igiene, giochi, guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, tartarughiere e utensileria varia, chi più ne ha più ne metta: nel 2017 le vendite sono state stabili in termini di volumi nella gdo, con una leggera flessione del fatturato del 2%, per un totale di circa 72 milioni di euro. Il segmento dei prodotti per l’igiene degli animali (shampoo, spazzole, deodoranti, tutto ciò che ha a che fare con la cura e la bellezza) continua invece a salire, +15% a valore rispetto al 2016. Le lettiere per gatto, rilevate a parte, registrano infine un volume d’affari di 68 milioni di euro, in crescita del +1% a valore rispetto all’anno precedente.
“In termini complessivi, il mercato del pet care conferma i trend positivi registrati negli ultimi anni – commenta Gianmarco Ferrari, presidente di Assalco – un andamento che va di pari passo con la sempre maggiore cura e attenzione che gli italiani riservano ai propri pet. In particolare, gli acquirenti riconoscono nel pet food industriale la soluzione più pratica e conveniente per nutrire i propri amici pet in modo equilibrato, bilanciato e completo, come raccomandano i veterinari. I prodotti sono sicuri, formulati da nutrizionisti esperti e differenziati in base a età, razza e stile di vita e contribuiscono al benessere degli animali d’affezione”.