L’opera di Christoph Minnameier non vi mollerà facilmente
Ora la smetto. Ce lo siamo ripetuti un sacco di volte. Ma niente, la semplicità di Dungeons of Dreadrock non ci faceva più uscire dai sotterranei tenebrosi nel cuore della montagna. Sviluppato in solitaria da Christoph Minnameier, professore e a quanto si legge dalla sua bio Twitter un sacco di altre cose, il videogioco è disponibile su Nintendo Switch, dove scoprirete un puzzle game divertente e alla portata di tutti. Con una curva di apprendimento non punitiva, che vi farà sentire ben presto parecchio bravi nello schivare stupidi troll e altre creature, Dungeons of Dreadrock è un prodotto indie pieno di potenziale. Cento è un buon numero: sono i livelli a schermata fissa dai quali dovrete trovare una, meglio, la via di fuga, facendo ben attenzione a non prestare il fianco agli avversari, giocandovi le caselle giuste.
Gli spostamenti in Dungeons of Dreadrock sono, appunto, a caselle, con movimenti standard (su, giù, destra, sinistra) da selezionare su uno scenario di gioco 2D. La storia non è nulla di troppo originale, ma si presta bene alla discesa nel cuore della montagna per sfidare, appunto, il Re della montagna. Mentre infuria una tempesta di neve, un fratello e una sorella sono di fronte alla vetta. Il primo, come ogni anno, è il prescelto dai saggi per combattere una misteriosa creatura all’ultimo sangue. Fino ad allora nessuno è mai sopravvissuto a questa terribile sfida.
Purtroppo per il nostro eroe non sarà soltanto la voglia di sconfiggere il nemico a farlo scendere, livello dopo livello. Non vogliamo farvi troppi spoiler, ma potreste aver capito che cos’è che sta cercando di inseguire (o salvare). Il bello di Dungeons of Dreadrock è che mixa fin da subito un gameplay di vario tipo, nel quale la forza bruta non è quasi mai la strada maestra. Possiamo senz’altro atterrare goblin con un colpo di spada, ma è l’astuzia che vi farà procedere.
Elementi ambientali come sassi o altri oggetti vi saranno molto utili per sbloccare cancelli; c’è poi la magia, con portali in grado di farvi uscire nel lato opposto della schermata, sorprendendo i nemici. Senza dimenticarsi del fatto che potete distrarre un gigante facendovi inseguire di modo da spostarlo dalla porta a cui fa la guardia per fargli fare la figura del tonto. Attenzione però: il troll di un livello può tranquillamente inseguirvi in quello successivo se lasciate la porta aperta.
Adatto a sessioni mordi e fuggi, Dungeons of Dreadrock è anche un titolo che potrebbe facilmente prendervi la mano, per non lasciarvi almeno prima di aver completato una decina di livelli. In alcuni non si trovano nemici, ma soltanto enigmi ambientali da risolvere. L’aspetto narrativo, lasciato in secondo piano, fa comunque il suo lavoro: ogni livello, o capitolo, avrà un titolo, che vi fornirà l’indizio per capire come districarvi. Per concludere questa recensione, ci sentiamo in dovere soltanto di fare un commento secco: ben fatto prof!