Al vertice delle preferenze svettano i piatti americani seguiti dalla cucina asiatica e da quella italiana. In Italia trionfano pizza, burger e sushi. E il 75% spende oltre 20 euro per un ordine
Cosa mangiano gli studenti? Anzi, per meglio dire: cosa ordinano a domicilio? Foodora, la piattaforma di food delivery attiva anche in Italia e parte del gruppo Delivery Hero, ha realizzato una curiosa ricerca per capire i piatti preferiti delle comunità studentesche in giro per il mondo. Almeno quando mangiano a casa.
La sentenza: vince l’americana
Prima sentenza: la cucina americana è in assoluto la numero uno a livello globale col 36 per cento degli ordini, almeno considerando gli iscritti a 27 università nei dieci Paesi considerati. Fra gli atenei inclusi nell’indagine ce ne sono di australiani, norvegesi, francesi, svedesi, tedeschi e ovviamente italiani (La Sapienza e Luiss). Al secondo posto con il 29 per cento delle richieste spuntano le leccornie asiatiche.
In Italia trionfano pizza, burger e sushi
La cucina americana, per meglio dire i soli burger, è premiata anche dai giovani romani (12 per cento), che tuttavia assegnano la vittoria alla pizza col 34 per cento delle preferenze. Sul podio delle cucine più cliccate al mondo non poteva mancare quella italiana, terza classificata con una media di ordini pari al 14 per cento a livello globale, e che tocca il 21 per cento ad esempio a Berlino dove gli studenti dell’Universität der Kunste vanno matti per le insalate e la pasta. Terzo posto diverso anche a Roma, dove si posiziona il sushi (9%).
Quanto a fissazioni, solo per segnalare le anomalie più singolari, nell’ateneo olandese di Vrije vanno pazzi per il cibo salutare (31% degli ordini), alla Dauphine di Parigi per l’americana (26%) e alla finlandese Hanken School of Economics per l’asiatico (44%).
Il 73 per cento spende oltre 20 euro
L’indagine della piattaforma, che ormai vanta oltre 9mila ristoranti partner in più di 65 città e 10 Paesi, rivela anche la disponibilità di spesa dei giovani nei vari contesti considerati: il 73 per cento degli studenti paga più di 20 euro per un singolo ordine di food delivery. In alcune città, come Oslo, la percentuale di utenti disponibili a spendere di più sale: il 33 per cento si dice disposto a sborsare più di 50 euro. D’altronde siamo in Norvegia. Nel 27 per cento dei casi, tuttavia, si rimane su scala globale sotto i 20 euro.
Cosa bevono gli studenti
Non solo cibo. Secondo la ricerca, il 75 per cento degli studenti mondiali ordina un soft drink insieme al proprio piatto preferito, il 17 per cento un qualche tipo di alcolico e l’8 per cento smoothies. A Vienna e Berlino si ordina in media una birra ogni tre ordini, nella capitale italiana il 28 per cento delle consegne include un alcolico. Gli olandesi invece amano proprio gli smoothies. A Roma vincono i soft drink.
Quando mangiano
Capitolo orari. Se la cena è solitamente tra le 6 e le 8 di sera, a Berlino, Parigi e Roma (dove Foodora lancerà dal 15 settembre la consegna gratuita, senza i 2,90 euro dovuti per ogni ordine) gli studenti amano pranzare tra le 12-13. Gli universitari di Vienna invece sferrano “il primo morso” della giornata soltanto in tarda mattinata ordinando la colazione tra le 10 e mezzogiorno. Variano anche i giorni preferiti in cui gli studenti si servono di food delivery: a Roma e Stoccolma è il sabato, ad Amsterdam, Helsinki, Oslo, Parigi, Sydney e Vienna la domenica – che è anche, considerando lo scenario generale, il giorno più gettonato – a Berlino e Toronto il martedì (che è il giorno più debole) e il venerdì.