L’aumento della popolazione mondiale pone all’umanità nuove sfide sull’alimentazione. Ecco come tecnologia e dati ci aiuteranno a produrre il cibo per tutti
Secondo una stima delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi nel 2050. L’incremento sarà dovuto al miglioramento delle condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo. Questo si traduce in 2 miliardi di bocche in più da sfamare rispetto alle 7 attuali. Tocca darsi da fare. La sfida non è priva di insidie. Diversi i temi, sollevati da Hillary Rossner su Wired. Grazie al know how e alle tecnologie a nostra disposizione, si tratta di ostacoli superabili. Vediamo come.
1. I semi del futuro resisteranno alle malattie
Gli agricoltori dovranno produrre più cibo ma su meno terra, specialmente nei paesi in via di sviluppo. La soluzione sarà nei semi, modificati per resistere a suoli e climi differenti, nonché a malattie. In questo, progetti come One Acre Fund potranno creare la rete di finanziamenti e formazione per i coltivatori del futuro.
2. Meno carne e sprechi di cibo
Per ogni 100 calorie di cibo coltivato, ne mangiamo solo 35. Per limitare lo spreco di cibo, ci si sta impegnando davvero molto, sviluppando approcci a una cultura alimentare differente, anche grazie ad app che mettono in contatto i cibi invenduti con chi ne ha bisogno. Importante: cerchiamo di mangiare meno carne, così la terra può essere usata per coltivare più cibo per gli umani che per gli animali.
3. Sostegno agli agricoltori
Alluvioni e siccità sono aumentati a causa dei cambiamenti climatici e stanno mortificando le regioni più produttive del mondo. Per contrastare il fenomeno, pensiamo ancora ai semi intelligenti o a progetti come Drought Tolerant Maize for Africa, che aiuta i coltivatori africani a far fronte alla siccità. In India qualcosa si sta già facendo: quando le precipitazioni scendono al di sotto di un certo livello, gli agricoltori ricevono un indennizzo assicurativo che permette loro di continuare a lavorare.
4. Contro i parassiti la potenza dei dati
Gli agricoltori hanno bisogno di più dati sul meteo. La Monsanto ha acquisito la Climate Corporation per 930 milioni di dollari. Lo sanno: il futuro non è solo semi e prodotti chimici, ma dati. Attraverso la tecnologia acquisita, l’azienda è in grado di avere informazioni meteo, idriche e su potenziali attacchi parassitari. Nel futuro saranno gli smartphone a suggerire agli agricoltori quando e se coltivare (e cosa) e quando raccogliere.