Il videogame che sfrutta GPS e realtà aumentata ha invaso in poco tempo anche i locali degli States, che si sono attrezzati con promozioni e abbonamenti. E i clienti aumentano
Catturare Pokémon in casa o per strada mentre si cammina, è diventata una realtà che sta catturando l’attenzione e il tempo di adulti e ragazzi. Grazie al GPS sugli smartphone Pokémon Go mobile sta trasformando il mondo che ci circonda in un autentico parco giochi. Grazie a questo videogame, i Pokémon possono essere catturati dappertutto. Uno dei requisiti del gioco è infatti quello di spingere gli utenti a camminare (e tanto) per catturare quanti più mostriciattoli gialli sia possibile. Ci sono i PokéStops, dove i giocatori ottengono Poké Balls e uova per permettere la nascita di nuovi Pokémon.
Pokémon Go usa i dati geografici, ereditando il meccanismo da un precedente videogioco (Ingress) e determina quali luoghi del mondo reale vale la pena visitare. In Ingress questa informazione era determinata dai giocatori stessi, che sceglievano i posti chiave per la propria community.
In Pokémon Go questi luoghi sono decisi a priori da noi. E si prevede un sacco di traffico in più nei ristoranti trasformati in palestre, decisi dai trainer del gioco.
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Pokémon Go attira clienti nei ristoranti
I ristoranti infatti sono entrati a far parte del gioco, cosa che secondo Jeff Ramos, di Polygon, potrebbe aiutare più che danneggiare gli esercizi commerciali. «Se i ristoranti troveranno il modo di attirare questo tipo di clienti, il gioco potrebbe diventare una spinta per gli affari. A Brooklyn un ristorante ha esposto un’insegna in cui si leggeva “Entrate, un rarissimo e fortissimo Pokémon è stato catturato proprio qui”. Secondo Ramos nessun gioco ha coinvolto così tanti utenti, giocatori abituali e non.
Sconti per chi entra e cattura i Pokémon
L’entusiasmo per il videogame (che sta mettendo alla prova i server Nintendo) ha fatto in modo che un numero significativo di ristoranti ha riscontrato una curiosa “invasione” di Pokémon nei propri spazi, come nel caso di Maialino di Danny Meyer, a New York. Alcuni esercizi hanno usato quest’esca per proporre anche sconti a chi entrerà per giocare e consumare. A Chicago, nella ramen house Yusho è stato indetto un Pokémon Party con tanto di menu speciale. Altri invece richiedono una consumazione obbligatoria per entrare e catturare i Pokémon.
Alcuni clienti hanno cercato di entrare anche in cucina
Ma non tutti i ristoratori sono grandi fan di Pokémon Go. Il Palmer’s Fresh Grill di Lexington, Kentucky, ha esposto un cartello con su scritto “Vietato l’ingresso ai giocatori di Pokémon Go”. «Alcuni clienti hanno cercato di entrare anche in cucina. Abbiamo avuto persone rimaste ferme davanti a clienti intenti a mangiare e in posti davvero difficili da raggiungere anche per noi», ha spiegato Megan Martin, responsabile del ristorante, alla stazione radiofonica WKYT.
C’è anche l’abbonamento
Per quei ristoranti che hanno voglia di entrare tra i locali segnalati in Pokémon Go, è possibile sottoscrivere un abbonamento, il “Lure Module“. Come spiega Forbes, questo meccanismo attira Pokémon per dei particolari PokeStops, che durano 30 minuti. Per pochi dollari al giorno i ristoranti possono incrementare il proprio traffico, trasformando semplici passanti in clienti paganti.
Ma le distrazioni…
Pokémon Go insomma dilaga perché, oltre a costringere le persone a muoversi, incoraggia la socializzazione tra persone che altrimenti non interagirebbero mai tra loro. Questo contatto può avvenire ovunque, fra la folla, nei parchi. Basta che ci siano Pokémon da catturare. Ma, così come per Snapchat e Candy Crash, questo videogioco è anche un’enorme distrazione. Il personale di un ristorante in Florida ha acceso una polemica su Facebook per lamentarsi del comportamento dei giocatori. «Quando vai un ristorante e il barista o il cameriere ti chiedono “Come va?”, non tirare su il dito, come a dire “Un attimo”, costringendoli ad aspettarti perché stai cercando di “catturarli tutti”. Metti giù il tuo telefono e trascorri del tempo con la persona accanto a te. Smetti di farti inghiottire dalla tecnologia».