Dalla lista al peso (per esempio, bastano 50 grammi di pasta a testa) e alla conservazione. Le 10 regole da chef per non sprecare inutilmente cibo nel cenone di Natale o Capodanno. Lasciandolo ricco
Si può fare un ricco cenone di Natale o di Capodanno senza poi dover buttare enormi quantità di cibo non consumato? Basta pensare che soltanto in Italia, ogni anno una famiglia spreca 49 chilogrammi di cibo (in particolare frutta e verdura, pane e pasta), pari a circa 316 euro. Quindi limitare i danni è quasi obbligatorio. Ma come fare senza dover rinunciare alla ricchezza del menu tradizionale delle feste? Si può. Grazie a un decalogo antisprechi, con tutti i consigli adatti, stilato dallo chef stellato Ugo Alciati, del ristorante Guido nella riserva bionaturale di Fontanafredda a Serralunga d’Alba (Cuneo). Per capire come risparmiare. Eccolo.
1)
Fare una lista del menu idealizzandolo prima di fare la spesa: prevenire è meglio di riciclare.
2)
Pesare le quantità.
3)
La quantità di cibo che una persona può mediamente consumare in un pasto senza appesantirsi è 600 grammi: ciò vuol dire che se il nostro menu di Natale è costituito da 5 portate, ognuna di esse dovrà aggirarsi sui 100/110 grammi a crudo, tenendo presente che tutti gli alimenti, a eccezione della carne (che invece perde circa il 30% del suo peso), aumentano di peso e volume una volta cotti. Con tante portate, di pasta ne bastano 50 grammi a testa.
4)
Privilegiare il riso alla pasta per il gusto e perchè si presta maggiormente al riuso.
5)
Meglio avanzare un ingrediente, piuttosto che un piatto cucinato.
6)
Imparare a conservare gli alimenti nella maniera corretta.
7)
Il sottovuoto è ok come mezzo di conservazione e anche come strumento di cottura light e veloce. Merita l’investimento.
8)
Abituarsi a fare la spesa una volta alla settimana e non una volta al mese.
9)
La qualità è più importante del risparmio: se non sono per tartufo, caviale o aragosta, meglio optare per piatti più semplici e tradizionali, purchè di stagione.
10)
Le uova sono il prodotto da rivalutare. Sono duttili e malleabili, buone in qualunque versione, costano poco ma possono essere facilmente condite anche in modo vip, per esempio con il caviale o il tartufo.