Il colosso americano del grocery ha lanciato delle linee di frutta e ortaggi dalle forme non “convenzionali”: per trasmettere il messaggio che una mela bitorzoluta è buona comunque, e non va sprecata
Non tutte le ciambelle riescono col buco e non tutte le carote hanno un solo gambo. Ogni anno, circa 300 milioni di tonnellate di frutta e verdura vengono buttati perché non rientrano negli standard di “bellezza” Ue. Carote paffute, mele oblunghe, pere con i buchi. Frutta “brutta” ma buona, tant’è che spesso viene declinata all’industria dei succhi. Un paio d’anni fa la catena di supermercati francese Intermarché ha deciso di lanciare la campagna “Ugly and taste”, per ridurre gli enormi sprechi alimentari. Ora, anche il colosso americano Walmart segue l’esempio, aprendo i suoi scaffali ad una linea di ortaggi e frutti dall’aspetto non proprio convenzionale.
Per esempio, c’è già in circa 300 punti vendita una linea di mele chiamata “I’m Perfect”, cioè “sono perfetta”. La catena alimentare ha anche lanciato una linea di patate bitorzolute chiamate “Spuglies”. Forrest Ales, il portavoce di Walmart ha raccontato che un giorno dei coltivatori hanno chiesto se c’era un modo per vedere delle patate un po’ diverse dal solito.
Così si sono inventati un brand, proprio come quello delle mele.
Un brand che va bene sempre, che piace alle persone e che si può usare ogni qual volta un raccolto non va come dovrebbe e non c’è abbastanza offerta di frutta tradizionale (non ci può essere sempre: i coltivatori hanno sottolineato che non sono loro a decidere quando una carota cresce con 4 gambe anziché con una). A guadagnarci in questi casi sono tutti: i contadini che vendono prodotti che altrimenti non avrebbero mercato, e i consumatori che hanno ottima frutta e verdura a prezzo scontato.
La presenza sugli scaffali di frutta con una forma diversa da quella convenzionale serve anche ad “educare” il consumatore che spesso sceglie di non acquistare un ortaggio semplicemente perché brutto. Più i consumatori si abitueranno a vedere ortaggi “imperfetti” e meno saranno portati a lasciare sul banco una mela leggermente bitorzoluta. Ovviamente un marketing “creativo” per promuovere questi prodotti aiuta, anzi li può rendere in qualche modo “desiderabili” dal momento che non sono sempre disponibili. Per Walmart l’operazione fa parte di un impegno più largo sul fronte dello spreco di cibo, avviato con le etichette “best by” che offrono cibo in scadenza con forti sconti.