Uno studio del Neuromed Institute di Isernia conferma che un piatto di spaghetti, se inserito in un regime mediterraneo, è positivamente correlato all’indice di massa corporea
Un piatto di pasta fa bene all’indice di massa corporea e a tutti gli altri indicatori legati al controllo del peso. Una ricerca italiana, pubblicata sulla rivista specializzata Nutrition and Diabetes, ha messo sotto la lente più di 23 mila persone per scoprire che la pasta conduce a minori indici di sovrappeso e obesità.
Un errore eliminare i maccheroni dalla dieta
“I nostri risultati sono in linea con uno studio relativamente recente che esaminava il cibo e gli apporti nutritivi in associazione con l’indice di massa corporea in 1.704 adulti di mezza età statunitensi – si legge nell’indagine – quell’analisi mostrava che il consumo di pasta è collegato negativamente all’indice di massa corporea”.
Gli scienziati del dipartimento di Epidemiologia del Neuromed Institute di Pozzilli (Isernia) hanno anche messo bene in chiaro che questi effetti si sprigionano solo quando la pasta è una componente di un regime alimentare mediterraneo. C’è di più: secondo una delle autrici, Licia Iacoviello, la scelta di farla fuori da molte diete, specialmente in questo periodo di prove costume e simili, non è appropriata: “Si tratta di un elemento fondamentale della dieta mediterranea, non c’è motivo di farlo”.
50 grammi al giorno (il 10% delle calorie del giorno)
14.402 volontari sopra i 35 anni sono stati reclutati dal Molise nel contesto di un progetto di ricerca già avviato. Un altro gruppo di 8.964 sopra i 18 è stato invece individuato in tutte le regioni del Paese. Il messaggio sostanziale? “La dieta mediterranea consumata con moderazione e rispettando la varietà di tutti i suoi elementi, con la pasta al primo posto, fa bene alla salute” ha concluso Iacoviello. Frutta, verdura, legumi, olio extravergine d’oliva, pesce, carne bianca ma anche, e per fortuna, un bel piatto di spaghetti. Basta rimanere nei 50 grammi giornalieri o comunque entro il 10% delle calorie quotidiane.