E’ di nuovo in rete la notizia della creazione di uno shit burger, carne sintetica ottenuta da feci umane. Ma la “scoperta” (di un giapponese) in realtà gira su un video dal 2011. E già in passato sollevava molti dubbi…
La notizia (riportata a suo tempo dal Daily Mail e da Fox News) sta rifacendo un’altra volta il giro del mondo. C’è un video che gira infatti sui vari siti di notizie già dal 2011. Dunque, i giapponesi avrebbero trovato un modo per ottenere uno shit burger, ovvero carne sintetica dalle feci umane. Sarebbe questo il risultato di uno studio di Ikeda Mitsuyuki, un ricercatore dei laboratori Okayama, che ha sviluppato carne partendo dalle proteine presenti negli escrementi. Secondo quanto riportato, Mitsuyuki si stava occupando di alcune ricerche sui possibili utilizzi del liquame. Il ricercatore si sarebbe presto accorto dell’alta percentuale di proteine presenti e avrebbe poi proceduto all’estrazione delle stesse per la creazione della carne sintetica.
Le caratteristiche della carne
La composizione chimica della carne ottenuta sarebbe per il 63% di proteine, 25% di carboidrati, 3% di lipidi e 9% di minerali. I ricercatori sarebbero ricorsi poi a del colorante alimentare rosso per migliorarne l’aspetto e della soia per ottimizzarne il sapore. I primi test, secondo quanto riportato, indicherebbero un sapore simile al manzo. Se il progetto riuscisse, si potrebbe puntare a una drastica riduzione dei gas serra, emessi durante il processo industriale di produzione della carne. La carne sintetica giapponese per ora costerebbe venti volte in più rispetto a quella normale, e l’obiettivo degli scienziati sarebbe quello di rendere il bene acquistabile anche da una fascia media di popolazione.
I mille dubbi (e un video vecchio)
Il problema? Intanto che questo video, come la notizia, gira ormai da circa 5 anni nella rete. E quantomeno il risultato della ricerca non avrebbe per ora trovato un concreto impiego industriale, portando una carne ricavata da feci nei nostri piatti. Ma c’è di più. Secondo quanto già riportato da Forbes, ci sarebbero diversi punti della storia non molto chiari. Nadia Arumugam, editor di Forbes, si è già posta infatti giusti quesiti rispetto alla questione. Nessuna delle testate che hanno riportato la notizia avrebbe cercato di intervistare il ricercatore o sarebbe andata più a fondo nel fact checking: i laboratori Okayama esistono veramente, ma producono solo device medici. Poi, secondo Arumugam, all’Università di Okayama esisterebbe un dipartimento scientifico, ma non risulterebbe un ricercatore con quel nome. E ancora, un altro dettaglio che non quadra riguarda i caratteri presenti nel video-notizia diffuso a corredo della news: i caratteri alfabetici sarebbero cinesi e non giapponesi. E come riporta Salon, e spiega la Arumugam, il video sarebbe tutto meno che nuovo, essendo già comparso su Youtube, in varie versioni, fin dal 2011. Insomma, il mistero dello shit burger resta. E di polpette a base di feci, almeno per il momento (e per fortuna), nei piatti non c’è ancora traccia.