Con la carne rossa finita nel mirino dell’Oms, in Olanda si studia una bistecca prodotta solo con componenti vegetali (grazie a due cilindri che ruotano). Ecco come funzionerà
L’idea è suggestiva: una bistecca prodotta unicamente di componenti vegetali ma con consistenza e proprietà nutritive del tutto identiche a quelle della carne vera. Con la carne rossa finita sotto accusa dallo studio dell’Oms (che la indica nientemeno come possibile fattore cancerogeno) la nuova proposta gastronomica promette di salvare, in fondo, capre e cavoli. A farla è Atze Jan van der Goot, tecnologo degli alimenti presso l’università olandese di Wageningen.
Due cilindri in rotazione
Lo strumento si chiama Shear cell technology, e consiste in due cilindri uno dentro l’altro tra i quali viene inserito il materiale di origine vegetale che servirà a fare la bistecca (proteine vegetali mischiate con acqua). Il cilindro interno ruota stirando e deformando le sostanze inserite nello strumento. La velocità di rotazione, unitamente alla temperatura cui viene settato l’apparecchio, fanno sì che queste proteine di origine vegetale (della soia, del grano, anche dei piselli) perdano la propria conformazione di origine e assumano una consistenza simile a quella delle proteine della carne.
Una simil bistecca green
Alla fine dall’apparecchio esce un prodotto simile alla bistecca sia come consistenza sia come proprietà nutrizionali. Il vantaggio dell’apparecchio consiste nel poter essere riprodotto su differenti scale: industriale, di media dimensione (usato da piccoli rivenditori di bistecche vegetariane) e anche per uso domestico. Alla fine dunque ognuno potrà farsi una carne vegetale a casa propria.
Europa, la Spagna è vegetale
Gli europei a tavola preferiscono la carne rispetto al pesce: vengono consumati giornalmente 3.108 kg di carne contro 527 kg di pesce, e gli italiani sembrano seguire questa tendenza. Il popolo più salutista, almeno per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, risulta essere la Spagna, in testa per entrambe le categorie. A sorpresa, al secondo posto si piazza la Polonia, mentre l’Italia si trova in terza posizione per il consumo di verdura e al quinto posto per quello di frutta, sorpassata da Austria e Slovenia.