Il grafene è il materiale più leggero e più resistente che si conosca (oltre che il più sottile) ed è un campione nella conduzione di calore ed elettricità. Ora lo si può utilizzare per le colorazioni dei capelli
Il grafene è una continua sorgente di sorprese. Composto da uno stato sottilissimo (monoatomico) di atomi di carbonio collegati tra loro con una geometria esagonale, ha proprietà straordinarie. E’ il materiale più leggero e più resistente che si conosca (oltre che il più sottile) ed è un campione nella conduzione di calore ed elettricità.
La leggenda della nascita del grafene
E’ stato prodotto nel 2004 esfoliando la grafite. La leggenda vuole che il processo inizi attaccando un nastro adesivo ad un pezzo di grafite e strappando delicatamente, per poi ripetere l’operazione appoggiando un altro nastro adesivo al pezzo annerito dal primo strappo, fino ad ottenere lo strato più sottile possibile. Arrivare ad avere uno strato monoatomico non è un gioco da ragazzi e ho ragione di credere che la storiella del nastro adesivo sia un po’ semplificata dal momento che gli scopritori, Andre Geim e Konstatntin Novoselov, hanno ottenuto il premio Nobel per la fisica nel 2010.
E’ un materiale dalla versatilità infinita. Si possono fare dei sandwich di strati di grafene con altri materiali usando il grafene come supporto, si può arrotolare per fare nanotubi, oppure microsferule.
In grafene per la tintura dei capelli
Utilizzato in elettronica per la sua grande conducibilità, è entrato anche del mondo dell’aeronautica che ha bisogno di materiali leggeri e robustissimi. Adesso il graphene trova un possibile utilizzo anche nelle tinture per capelli che, grazie alla sua grande flessibilità potrebbero diventare meno aggressive per i capelli, più veloci da realizzare e di lunga durata. L’idea è venuta a Jiaxing Huang della Northwestern University in Illinois.
Invece di attaccare chimicamente i capelli, per aprire le scaglie che formano la cuticola e permettere ai coloranti di penetrare nella struttura, il grafene può formare uno strato sottilissimo intorno al capello che viene così ricoperto senza uso di ammoniaca, acqua ossigenata e quant’altro.
Capelli biondi naturali colorati con la tintura al grafene
Il grafene non è tossico ed è chimicamente inerte. Il processo è più veloce della colorazione usata normalmente perché è basato su un gel (a base del poco costoso ossido di grafene, acqua, vitamina C e un polimero per aumentare l’adesione) che viene spruzzato sulla chioma e secca in circa 10 minuti, ed è decisamente più amichevole nei confronti dei capelli che non subiscono trattamenti chimici. Inoltre non c’è pericolo che il grafene colorante passi attraverso la pelle e venga assorbito, con potenziali effetti negativi per l’organismo. Durante i test, ciocche biondo platino sono state tinte di nero con un risultato che, oltre ad avere un aspetto naturale, ha resistito a 30 lavaggi, limite oltre il quale si può parlare di tintura permanente.
In più i capelli tinti al grafene diventano conduttori di elettricità e non rischiano l’effetto porcospino dovuto all’elettricità statica nelle fredde giornate d’inverno.
Sopra: cocche di apelli biondi naturali, capelli tinto di nero con tintura commerciale e capelli tinti con grafene
Sotto: le stesse ciocche caricate elettrostaticamente, solo la ciocca al grafene non fa una piega
Una tinta sempre nera
I fanatici del wearable stanno già pensando come sfruttare una chioma elettricamente conduttiva.
D’altro canto, il grafene è un ottimo conduttore di calore e potrebbe aiutare a mantenere la capigliatura fresca d’estate.
Peccato che, derivando dalla grafite, la tintura al grafene sia irrimediabilmente di colore nero o, al più, castano scuro. Quando ci sarà una tintura innovativa per le signore come me che cercano di nascondere i capelli grigi con i colpi di sole?