Si è spento la mattina del 19 febbraio a Parigi. Aveva 85 anni. Karl Lagerfeld: stilista, fotografo, direttore creativo di Chanel e Fendi. Tra le curiosità che lo riguardano, la sua collezione per gli oggetti tech
A differenza delle persone creative che temono la pagina bianca, Lagerfeld aveva orrore della pagina piena, la pagina che non può essere modificata e possiede il potere di annoiare. Tutti i fashion designer di successo sono sempre in allert per capire quando un look smette di essere nuovo e diventa onnipresente. Lagerfeld ha dedicato la sua esistenza a vivere il più possibile nel presente, mantenendosi al passo con tendenze, innovazione e tecnologia, non solo nella moda, ma nell’arte, nella scrittura, nei film, nella musica: nella vita quotidiana.
Al passo con tendenze e tecnologia
Kaiser Karl è stato una delle personalità più influenti del mondo della moda (e non solo) del secolo. Giacca nera e camicia bianca con collo alto, ha fatto del mistero e della sfrontatezza il suo marchio di fabbrica. Riconoscibile per i grandi occhiali da cui non si separava mai, i capelli raccolti a coda, le camice dal collo alto, i completi neri con jeans attillati e stivali cubani. Una tenuta generalmente indossata con dei gioielli, dal momento che Lagerfeld era il più grande collezionista privato di spille Belperron, con le quali decorava regolarmente le sue cravatte Hilditch & Key. Curiosamente, questo maniaco dichiarato dei libri: la sua biblioteca principale nella Marne conta oltre 300.000 volumi, non ha mai scritto le proprie memorie.
Pioniere dell’innovazione, la capsule esaurita di H&M
Direttore creativo di Chanel (dal 1983), di Fendi: la partnership più lunga mai avuta da uno stilista con una maison, e del marchio che porta il suo nome. Impegnato in decine di collaborazioni nei settori più diversi, dall’arredo agli strumenti di scrittura, dalla cristalleria all’art de la table. E poi fotografo: da anni firmava le campagne pubblicitarie di Chanel, ideatore di eventi di comunicazione e marketing, talent scout per il mondo della moda.
Pioniere nell’innovazione, nel novembre del 2004, Lagerfeld ha sostanzialmente inventato una categoria di moda completamente nuova, il Masstige, concept di marketing che rappresenta l’incontro fra l’abbigliamento con prezzi per il mercato di massa e il prestigio dei grandi marchi del lusso, quando ha concepito la prima collaborazione di design con H&M. Nel giro di due giorni la collezione di abbigliamento per uomo e donna, prodotta in edizione limitata, era già esaurita in varie centinaia di boutique H&M, con le cronache che riferiscono di orde disperate di fanatici della moda che si accapigliavano in mini-risse per avere quei vestiti.
Chanel, il laboratorio più innovativo della moda
Sotto il suo comando, l’atelier di Chanel divenne il laboratorio più innovativo della moda. Basta ammirare l’abito con cui vestì Julianne Moore mentre riceveva l’Oscar 2015 come miglior attrice per Still Alive: un abito bianco d’alta sartoria coperto di 80.000 paillette dipinte a mano, per il quale 27 persone hanno lavorato per un totale di 987 ore; o considerare il suo leggendario e bellissimo vestito di chiffon rosa a strati indossato da Nicole Kidman nella stessa cerimonia.
Appassionato di oggetti tech
Kaiser Karl, era anche un grande appassionato di oggetti tech. In particolare amava ascoltare “determinata” musica, tant’ è che collezionava qualunque oggetto potesse riprodurla: nota la sua scicchissima collezione di iPod, dispositivo di cui possedeva circa 70 esemplari: “Se un oggetto mi piace, ho bisogno di averne tanti”. Aveva iPod per tutti i gusti: metallic, glitterati, fluo, camouflage.
Nel dicembre del 2002 raccontò di avere convertito la sua collezione di sessantamila CD in settanta iPod diversi, conservati nelle sue varie residenze. Quattro anni addietro Sebastian Jondeau, guardia del corpo e collaboratore di Lagerfeld, aveva mostrato su Instagram un Apple Watch a dir poco unico, caratterizzato da un bracciale in oro dal valore di circa 30mila euro.
Nell’era di internet è diventato il designer più riconoscibile della moda, permanentemente assediato dagli appassionati dei selfie: “Da Colette mi danno una guardia del corpo dedicata. La gente è spesso aggressiva. È davvero strano, perché non sono un cantante o un attore o un sex symbol”.
“I pantaloni della tuta sono un segno di sconfitta. Avete perso il controllo della vostra vita se uscite con la tuta” – Karl Lagerfeld