Edito da FrancoAngeli, è un piccolo manuale sull’open innovation e sulle potenzialità per il tessuto economico italiano
«Studio da anni i processi di innovazione all’interno dell’impresa. Mi occupo e mi interesso della collaborazione tra startup e aziende. Fare innovazione non è facile». Marta Basso, Chief Creative Human Officer e Co-Founder di Generation Warriors, è l’autrice de La duplice alleanza (edito da FrancoAngeli), libro in cui analizza quella che ha riassunto come la sfida più nascosta del tessuto economico italiano. Di fronte a una recessione che durerà ancora anni e in attesa di mettere a frutto i 209 miliardi di euro che spettano all’Italia dal Recovery Fund, ebbene le aziende e le grandi corporate hanno comunque la possibilità di cambiare mindset e fare innovazione. «Spesso però la PMI sostiene di non esserne in grado perché, dice, non ha la struttura; dall’altro lato la multinazionale fa muro spiegando di avere invece troppa struttura. Credo che siano soltanto scuse».
La duplice alleanza: il mondo startup oltre le buzzword
Nel libro La duplice alleanza Marta Basso parte dalle basi: quali sono i protagonisti di questo ecosistema dell’innovazione? Qual è la differenza tra un incubatore e un acceleratore? Insomma, per conoscere questo mondo è necessario dare un contenuto alle tante buzzword che popolano titoli e slogan. «Ho fatto esperienza anche in una multinazionale di HR – ci ha spiegato l’autrice – e mi sono accorta che mancava la strategia di acquisizione di innovazione esterna: non c’era, ad esempio, un Chief Innovation Officer».
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Non tecnologia, ma abitudine
Se il 2020 è stato per voi un anno di scoperta di questo ecosistema tech, grazie all’impennata del digitale, con La duplice alleanza potrete approfondire alcune delle tematiche legate all’open innovation. Passando dalla teoria agli esempi pratici. «Per me l’innovazione è approccio mentale», ha spiegato Marta Basso, convinta che l’attenzione non debba essere focalizzata sulla tecnologia – «è una commodity» – dal momento che «lei va avanti anche se ce ne disinteressiamo». Molto attiva sui social network, l’autrice ha fatto l’esempio di TikTok, la piattaforma di ByteDance esplosa nel 2020. «TikTok non è tecnologia, ma è una nuova abitudine per utilizzarla».
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Una delle innovazioni più importanti dell’ultimo anno riguarda le abitudini ai consumi. Tante attività commerciali hanno dovuto affacciarsi sul mondo ecommerce per superare le barriere imposte dal lockdown, applicando proprio quel cambio di mentalità che si ritrova nelle pagine de La duplice alleanza. «Molto spesso il cambiamento arriva dal basso e dai piccoli centri: come la piattaforma Caruggi a Genova per fare la spesa online e il progetto Alta Digital ad Altavilla Vicentina, dove si propongono corsi a pagamento per digitalizzare le botteghe del paese».