Per la società romagnola non sarà facile imporsi sul prodotto di Alba. Ferrero domina il mercato con incassi internazionali superiori a 2 miliardi di euro
Così famosa da essere diventata sinonimo del prodotto stesso di cui fa parte: per dire “crema spalmabile alle nocciole” chiunque, infatti, dice “Nutella“. Più comodo, veloce e conciso. La conoscono in ogni parte del mondo, dall’America all’Asia e un po’ tutti ne vanno pazzi, tanto che ha saputo superare in disinvoltura le recenti critiche sull’uso dell’olio di palma. Impensabile sfidare una simile – dolcissima – corazzata, eppure la sfida è già stata lanciata, e arriva da un’altra italiana: Barilla, che ha annunciato di essere pronta a mettere sul mercato la sua “crema Pan di Stelle” entro il 2019.
Cosa sappiamo della crema rivale della Nutella?
Al momento solo indiscrezioni, con ogni probabilità fatte filtrare ad arte da Barilla per iniziare a vedere come reagiscono i consumatori. Se quanto giunto all’orecchio dei giornalisti fosse vero, più che una crema spalmabile di nocciole bisognerebbe parlare di una crema spalmabile di biscotti: conterrà infatti Pan di Stelle sbriciolati. Pare che Barilla sia inoltre intenzionata a non sfondare direttamente nel mercato detenuto saldamente da Ferrero ma di posizionarsi con un prodotto più caro (di migliore qualità, si dirà probabilmente), realizzato con olio di girasole –dunque niente olio di palma – meno zucchero e nocciole al 100% italiane.
Attenzione al lato “green” e al miglioramento dei coltivatori di cacao
Non solo: il nuovo prodotto Barilla avrà una forte impronta green, che di questi tempi si dimostra sempre utile ad attrarre i consumatori, facendoli sentire meno in colpa quando cedono ai peccati di gola. La stessa Nutella del resto aveva difeso la scelta di avvalersi dell’olio di palma argomentando sulla sostenibilità delle coltivazioni cui si rivolge. Anche il cacao del nuovo prodotto Barilla – da quanto è dato sapere – arriverà da una filiera sostenibile. Con ogni probabilità la crema di Pan di Stelle finanzierà i progetti della Fondazione Cocoa Horizons (qui il sito) impegnata nel miglioramento della qualità della vita dei coltivatori di cacao in Costa d’Avorio e Ghana.
“Abbiamo preferito non lavorare con le certificazioni maggiormente riconosciute come UTZ, Rainforest, Fairtrade perché hanno un modello di business standardizzato che non permette di approfondire le relazioni e le verifiche lungo la filiera come vuol fare Pan di Stelle”, ci avevano spiegato qualche tempo fa direttamente dall’azienda. “Barry Callebaut, da cui la Fondazione è nata, è nostro partner strategico sul cacao e cioccolato ed è unico fornitore per il brand Pan di Stelle.
Con Pan di Stelle è stato realizzato un pozzo per le comunità dei coltivatori di cacao in Costa d’Avorio che ora hanno acqua pulita e potabile. Grazie al progetto Safe Water, nel paese di Djangobo che ospita 7300 abitanti di cui 3mila bambini, ora è possibile bere, irrigare, coltivare e cucinare. Altro scopo della fondazione è cercare di reperire i certificati di nascita dei bambini in età scolare, necessari per accedere all’istruzione.
Quale quota di mercato può occupare il prodotto Barilla?
Che Nutella sia una corazzata lo dicono anche i dati di Euromonitor International. Per trovare un possibile competitor di Ferrero bisogna rivolgersi alla turca Yildiz Holding che con la sua Cokocrem è attualmente la seconda crema spalmabile più venduta del mondo. La conoscete? Probabilmente no, questo perché, nonostante sia la rivale più agguerrita della azienda di Alba, ha appena una quota di mercato del 2%. Non sarà dunque facile spuntarla, per Barilla.