L’intervista a Piero Nigrelli, direttore del settore ciclo di Confindustria Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori)
«Nessuno immagina o sta progettando un paese senz’auto, ma semplicemente un paese che si muove meglio». Piero Nigrelli, direttore del settore ciclo di Confindustria Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori), ha spiegato così a StartupItalia il punto di vista di un’associazione di categoria che ha sostenuto il Governo sul bonus mobilità e sugli interventi al Codice della Strada per incentivare l’uso delle biciclette e non solo. «Nel 2009 ci fu il primo bonus con un rimborso fino al 30% della spesa. Siamo convinti che questi incentivi siano un volano per il settore: in questo periodo le vendite dalle aziende produttrici ai negozi sono salite del 40%. Contando che in questo periodo dell’anno, mediamente, si vendono 650mila biciclette, allora vuol dire che nei prossimi mesi possiamo aspettarci un milione di bici in più».
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Bonus mobilità: basta per aumentare il numero di ciclisti?
Gli scettici hanno più volte sottolineato come un bonus di questa entità – che copre fino al 60% di spesa per un massimo di 500 euro – non dia alcuna garanzia sull’aumento dei ciclisti in circolazione, scopo che il Governo si è imposto varando questa misura nel Decreto Rilancio. «L’articolo 229 sul bonus mobilità non però è l’unica novità – ha spiegato Nigrelli – perché c’è anche l’intervento del MIT sulla riforma del Codice della Strada sulle ciclabili e sulle case avanzate. Inoltre, novità importante per le aziende, la figura professionale del mobility manager viene estesa a comuni e imprese più piccole rispetto a quanto era previsto finora».
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In un paese che resta comunque legato all’automobile – siamo il secondo in Europa per tasso di motorizzazione – il bonus mobilità riuscirebbe a dare un contributo utile, ma non decisivo. «Abbiamo supportato il Governo nel varo di questa misura, ma sono convinto che il miglior incentivo non sia un bonus per acquistare bici o monopattini, ma la possibilità di utilizzare questi mezzi nelle nostre città». Per questo occorrono un’infrastruttura ciclabile adeguata e maggiori risorse destinate alla mobilità sostenibile.
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Di fronte dunque a questo aumento nelle vendite, qual è il peso dell’e-commerce – leggi Amazon – in questa situazione? C’è, in sostanza, un rischio che i negozi perdano l’occasione del bonus mobilità e che quest’ultimo venga tutto speso per gli acquisti online? «Non credo proprio – ha risposto Nigrelli – Amazon in questo momento ha gli stessi problemi di rifornimento di un negozio. Soprattutto per gli ordini di monopattini, prodotti che non realizza nessuno in Europa e che arrivano per la maggior parte dalla Cina».