Più tasse su diesel e biglietti aerei per finanziare gli sgravi rivolti a chi si affida al trasporto pubblico. Berlino accelera sul green con un piano decennale
La Germania mette sul piatto 100 miliardi di euro in misure “green”. Saranno spalmati da qui al 2030 e con ogni probabilità passeranno alla storia come l’intervento più importante e coraggioso mai fatto da uno Stato per combattere il cambiamento climatico.
Prima vittoria per la Greta generation?
L’annuncio arriva proprio nel giorno in cui i giovani di tutto il mondo sono tornati in piazza per chiedere ai governanti di invertire la rotta. E potrebbe essere proprio una prima risposta recapitata a Greta Thunberg e ai suoi compagni di battaglia da una cancelleria.
Cosa vuole fare la Germania per il clima
Il governo di Angela Merkel intende ridurre le emissioni inquinanti e produrre il 65% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Una vera e propria rivoluzione per la “locomotiva d’Europa” che Berlino finanzierà con 100 miliardi spalmati nella prossima decade, di cui 54 entro il 2023. Tante le misure previste secondo la logica che chi più inquina più finanzierà la rivoluzione verde del Paese. Dal 2021 i listini dei benzinai saranno ritoccati al rialzo di 3 centesimi al litro che diverranno 10 dal primo gennaio 2026. In Germania aumenterà poi l’Iva sui biglietti aerei (una mossa analoga la sta studiando Parigi).
Lunga lista di ecobonus
Viceversa, chi si affiderà ai mezzi pubblici, soprattutto per tratte a lunga percorrenza, resterà con più soldi in tasca. In arrivo già entro il 2021 detrazioni per i pendolari: 5 centesimi per chilometro che diventeranno, promette la cancelliera tedesca, 35 centesimi nel prossimo futuro.
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Sostanziosi sgravi fino al 40% attendono chiunque sostituisca un vecchio impianto a gasolio con nuovi modelli a basso impatto. Insomma, la Germania sembra credere davvero alla svolta green. Tutto questo arriva nelle stesse ore in cui a Roma si rinviava a data da destinarsi la discussione nel Consiglio dei ministri sul “decreto clima” per mancanza di coperture. Si parla di 14 articoli contenenti misure urgenti per contrastare i cambiamenti climatici in modo da promuovere così quel “Green New Deal” cui ha più volte fatto riferimento il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Molto dipenderà dal fatto se l’Unione europea accetterà o meno la proposta italiana di scorporare il costo di tali misure dal computo totale, così da non farle gravare sul deficit. Data la svolta green di Berlino, Roma potrebbe trovare un alleato insperato proprio nella rigorista Germania…