Dopo l’attentato contro Donald Trump dello scorso weekend, i social sono stati invasi da contenuti, video e immagini che hanno raccontato la notizia più importante degli ultimi tempi per quanto riguarda la campagna elettorale USA. Non mancano le teorie cospirazioniste.
Attentato: USA sempre più divisi
Come ha rilevato The Verge, X in particolare sembra non aver posto freni alla diffusione di interpretazioni bizzarre e false che, ad esempio, attaccano i democratici e Biden, giudicati responsabili del tentato omicidio del candidato repubblicano durante il suo comizio a Butler.
Altre piattaforme come Meta e YouTube si sarebbero maggiormente impegnate a indirizzare gli utenti verso contenuti della stampa, penalizzando utenti fake o non verificati. La questione si collega alla linea adottata da Elon Musk, patron di X, dal giorno uno dell’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari: il social sarebbe diventato il luogo del free speech, contro ogni forma di censura.
L’intenzione è nobile, ma nei fatti questa soluzione ha dato la stura a diversi contenuti polarizzanti e manipolati. Al momento non esiste alcuna prova a favore di un fantomatico progetto per far sì che l’ex presidente venisse ucciso durante il comizio, né d’altra parte che la sparatoria fosse un fake (l’ex presidente ha rischiato danni ben peggiori, se non fatali, per questioni di millimetri).
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Musk, nel frattempo, è uscito allo scoperto, dichiarando l’endorsement nei confronti del tycoon, verso cui avrebbe fatto un’importante donazione per sostenerne la campagna elettorale. Da anni il CEO di Tesla è diventato il paladino di molti politici a livello globale, critici nei confronti della cultura woke e del politicamente corretto.