Nelle scorse ore Israele ha avviato una serie di attacchi contro siti nucleari e militari in Iran. Secondo i piani di Benjamin Netanyahu Teheran rappresenta una minaccia esistenziale per il proprio Paese. L’Iran sta al momento intercettando alcuni droni e ha promesso una reazione dura nei confronti di Tel Aviv. Secondo Agenzia internazionale per l’energia atomica al momento non si registrano grossi danni alle centrali iraniane.
Attacco di Israele all’Iran: le reazioni dei leader
Tra i primi a commentare quanto accaduto è stato il presidente USA Donald Trump. Il capo della Casa Bianca era stato avvisato in anticipo dell’operazione militare. «Rimaniamo impegnati per una risoluzione diplomatica della questione nucleare iraniana! – ha scritto su Truth -. Tutta la mia Amministrazione è stata incaricata di negoziare con l’Iran. L’Iran potrebbe diventare un grande Paese, ma prima deve rinunciare completamente alla speranza di ottenere un’arma nucleare. Grazie per la vostra attenzione a questo problema!».

Ricordiamo che da settimane sono in corso negoziati tra l’Occidente e Teheran per raggiungere un accordo sul nucleare. Per dopodomani, 15 giugno, sarebbe previsto un nuovo round dei negoziati in Oman. Il premier israeliano aveva chiesto a Trump di non partecipare e senz’altro le operazioni militari di queste ore rischiano di guastare tutti i lavori diplomatici finora svolti.
Netanyahu, già criticato dall’opinione pubblica internazionale e da moltissime cancellerie per quanto sta facendo nella Striscia di Gaza (oltre 50mila morti dall’inizio del conflitto), ha battezzato l’attacco all’Iran come operazione “Rising Lion”. Ha detto che durerà diversi giorni, fino a quando servirà per rimuovere la minaccia.
הישות הציונית צריכה לצפות לעונש כבד. ידה החזקה של הכוח הצבאי של הרפובליקה האסלאמית לא תרפה ממנה.
— Khamenei.ir Hebrew (@Khamenei_Heb) June 13, 2025
הישות הפושעת תכננה לעצמה גורל מר ועתיד מלא ייסורים.
«La mano forte della potenza militare della Repubblica Islamica non mollerà», è l’avvertimento pubblicato su X dalla Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei.
Pochi minuti fa è intervenuto su X anche il premier britannico Keri Starmer. «La stabilità in Medio Oriente deve essere la priorità e stiamo coinvolgendo i partner per ridurre l’escalation – ha scritto -. Ora è il momento della moderazione, della calma e di tornare alla diplomazia».
Mentre stiamo scrivendo non si sono ancora espresse la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nè la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. In mattinata è invece intervenuto in tv il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha mobilitato l’unità di crisi della Farnesina. Il segretario dell’ONU Antonio Guterres si è detto preoccupato per quanto sta avvenendo.