Sono anni che gli USA tentano – tra propaganda e proposte di legge – di costringere la Big Tech ByteDance a vendere TikTok a un soggetto non cinese, minacciandola altrimenti di mettere al bando il social dal territorio statunitense. Nelle scorse ore la Camera dei rappresentanti ha approvato una legge – contenuta nel pacchetto in cui tra le tante cose erano presenti anche gli aiuti militari all’Ucraina da oltre 60 miliardi – che dà nove mesi di tempo alla società per vendere la piattaforma.
Il ban di TikTok: quanto tempo manca?
Su StartupItalia abbiamo scritto di un’altra norma simile approvata dalla Camera dei Rappresentanti USA: a marzo i deputati avevano approvato una legge, nella quale però il termine imposto per la vendita di TikTok era stato fissato a sei mesi. Come spiega TechCrunch la nuova versione della legge è stata approvata a larga maggioranza (360 favorevoli e 38 contrari), con un appoggio sia da parte di Democratici sia di Repubblicani. A questo punto il Senato potrebbe approvare la legge in settimana e il presidente Biden ha già dichiarato di essere pronto a firmarla.
Diversi su più fronti, l’ex presidente USA Donald Trump e l’attuale inquilino della Casa Bianca Joe Biden hanno dunque qualcosa in comune. La guerra commerciale che si è inasprita negli scorsi anni è stata combattuta anche sul fronte ByteDance, con Biden che ha raccolto in tal senso l’eredità dal suo predecessore. Il nodo della questione è la sicurezza dei dati dei cittadini americani: Washington teme che ByteDance possa consegnare informazioni sensibili al governo di Pechino.
La reazione di ByteDance
ByteDance ha pubblicato una dichiarazione in merito al rischio di ban negli Stati Uniti, denunciando che questa misura «calpesterebbe i diritti di libertà di parola di 170 milioni di americani, devasterebbe 7 milioni di imprese e chiuderebbe una piattaforma che contribuisce con 24 dollari miliardi all’economia statunitense, ogni anno». ByteDance avrebbe comunque la possibilità far ricorso in tribunale nel caso la legge dovesse essere approvata in via definitiva.
Negli Stati Uniti, in piena campagna elettorale, il tema TikTok è uno dei tanti che animano il dibattito. Pur essendo pronto a firmare la legge, Biden non ha comunque rinunciato a inaugurare un proprio profilo sull’app. Da parte sua Trump sembra essere meno livoroso di un tempo nei confronti del social cinese. Ora che la sua Truth Social è quotata in Borsa, è tornato sull’argomento dicendo che il problema per gli Stati Uniti non è rappresentato tanto dall’app cinese, quando dalle piattaforme come Facebook e dai media mainstream.