Donald Trump è a favore di TikTok, perché crede nella competizione. In un’intervista rilasciata a Bloomberg il candidato repubblicano alle elezioni USA è tornato a parlare del social di ByteDance. «Ora che ci sto pensando, sono per TikTok, perché hai bisogno di concorrenza. Se non hai TikTok, hai Facebook e Instagram. E questo significa Zuckerberg». Il tycoon ha ancora il dente avvelenato nei confronti delle piattaforme (non tutte) che hanno silenziato i suoi profili dopo l’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021.
Perché Trump ha fatto pace con ByteDance
Ma basta andare indietro di qualche anno per capire che – ancora una volta – il politico ha cambiato idea. Nel 2020, quando era alla Casa Bianca, ha tentato invano di costringere la cinese ByteDance a vendere il social a un soggetto americano (circolavano i nomi di Microsoft e Oracle), minacciando il ban dal territorio USA. Poi ha vinto Biden e la faccenda si è congelata, fino ai recenti sviluppi con una legge firmata dal presidente americano che ha avviato il conto alla rovescia per la piattaforma: ha meno di un anno per passare di mano a un soggetto non cinese.
Avevamo già scritto della conversione del candidato repubblicano. Riabilitato da diversi anni su X, il tycoon ha usato il suo ex social preferito (Twitter) una volta soltanto. Chissà se cambierà idea ora che Musk gli ha promesso 45 milioni di dollari al mese per la sua campagna. Tuttavia mentre critica Meta l’ex presidente continua a usare le sue piattaforme, come Instagram. Invece su TikTok ha pubblicato appena tre video finora.
Nella campagna elettorale USA è in corso uno scontro anche all’interno del panorama tech: alcuni imprenditori (Musk in testa, seguito da Thiel, Sacks e altri) sono pro MAGA (Make America Great Again) e criticano la presidenza Biden. L’attuale presidente gode ancora dell’appoggio di alcuni Ceo, ma finora nessuno si è esposto in suo favore in maniera plateale.