Ieri sera, alle 21.45, la Mole di Torino si è accesa con il logo di SIOS Ten years of StartupItalia per annunciare la prima edizione di SIOS25 Summer: Digital Renaissance che si sta tenendo oggi, 11 giugno, al Politecnico di Torino. Qual è la storia del simbolo del capoluogo piemontese? E quali curiosità si celano dietro una delle più mastodontiche costruzioni dell’800?

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10 curiosità sulla Mole Antonelliana
La nascita
Nel 1862, l’Università Israelitica per celebrare la conquista della parità di diritti dopo la fine del ghetto ebraico torinese e la concessione della libertà ufficiale di culto alle religioni non cattoliche, commissionò all’architetto novarese Alessandro Antonelli (1798-1888) la costruzione di una nuova sinagoga in città.
Lo stop ai lavori
All’inizio Antonelli voleva costruire un tempio a cupola alto “solo” 47 metri. Dopo l’inizio dei lavori, l’architetto cominciò però a introdurre un’infinità di variazioni e a modificare l’altezza dell’edificio, che arrivò a toccare i 112 metri. Quando mancavano soltanto nove metri al completamento dell’opera, i lavori vennero sospesi: i fondi che la comunità ebraica aveva messo a disposizione erano, ormai, esauriti. Inoltre, la committenza non era soddisfatta: il progetto iniziale era stato completamente stravolto e il budget abbondantemente sforato. Così nel 1877 il Comune di Torino si fece carico di completare l’opera, abbandonata ormai da un decennio.
Il cambio di destinazione d’uso
Il consiglio comunale deliberò l’acquisto dell’edificio incompiuto per 150mila lire e lo dedicò al re Vittorio Emanuele II di Savoia, trasformandone la destinazione d’uso nella prestigiosa sede del Museo del Risorgimento. Nel 1878 Antonelli riprese la direzione dei lavori, portando avanti un progetto sempre più ambizioso, in cui i costi lievitavano di giorno in giorno. L’opera fu rivestita con 2.064 lastre di pietra di Luserna ma quando fu la volta di ultimare la guglia, l’incontentabile architetto rimise in discussione tutto il progetto.
Il Genio alato
Pochi mesi prima della morte dell’architetto, nel 1888, la Mole aveva un’altezza record di 153 metri (oggi ne misura 167,5) ma il novantenne Antonelli non era ancora soddisfatto. La voleva più alta e così decise di aggiungere in cima alla guglia il Genio alato, una statua di 300 kg, alta più di cinque metri, in rame sbalzato e dorato, dello scultore e orafo Celestino Fumagalli, sormontata da una stella a 5 punte. La statua fu collocata nel 1889, ma nel 1904 fu abbattuta da un uragano, anche se miracolosamente, nonostante il peso, la scultura non precipitò, rimanendo incastrata a un lato della guglia. Fu sostituita nel 1906 da una stella a 12 punte in rame dorato.
Edificio da record
Per l’epoca a cui appartiene, la Mole Antonelliana, con i suoi 167 metri, è stata l’edificio in muratura tra i più alti del mondo. Il suo nome deriva proprio dal fatto che, in passato, era una costruzione in muratura da record.
L’illuminazione
La Mole è stata una delle prime costruzioni in Europa a essere illuminata con il gas cittadino, sul finire del XIX secolo.
Ascensori da record
Si racconta che, durante la costruzione della Mole, Antonelli ormai molto anziano si facesse issare in vetta alla cupola da un ascensore improvvisato, azionato da una puleggia, per verificare di persona lo stato dei lavori.
Oggi è il caratteristico ascensore in cristallo che porta fino al tempietto, a 85 m di altezza, in soli 59 secondi. Da qui si gode di una vista unica su Torino e sulle Alpi. Durante la salita si “attraversa” quella che è conosciuta come l’Aula del Tempio.
La sede del Museo del Cinema
Durante i bombardamenti anglo-americani del ’42, il magazzino del seminterrato custodiva i reperti che Maria Adriana Prolo (1908-1991), come archeologa-collezionista, aveva raccolto negli anni su tutto quello che riguardava la settima arte, con l’idea di fondare proprio in questo edificio il più importante Museo del cinema in Italia. Nel 1946, il “bottino” della Prolo (macchine da presa, pellicole, scenografie, riviste, fotografie e cartelloni cinematografici) risalì, dal seminterrato, al secondo piano della Mole: ormai il pericolo bombe era scampato. Dal 2000 la prestigiosa collezione del Museo nazionale del cinema ha trovato casa nell’edificio mozzafiato tanto voluto da Alessandro Antonelli.
La “twin tower”
La costruzione della Mole fu un’impresa faraonica, conclusa solo nel 1897 da Costanzo, il figlio di Alessandro Antonelli. La Mole fu inaugurata il 10 aprile 1889, solo dieci giorni dopo l’inaugurazione di un’altra torre-simbolo, la Tour Eiffel, avvenuta a Parigi il 31 marzo di quello stesso anno.
Monete introvabili
A partire dal 2002, la Mole Antonelliana è impressa sulle monete da due centesimi di euro. Ma per un errore della Zecca dello Stato furono coniate anche da un centesimo di euro, sulle quali compare la Mole invece dell’immagine prevista, Castel del Monte. Dopo essere state ritirate immediatamente, alcuni esemplari sono, comunque, sfuggiti, anche se ce ne sono ancora un centinaio in circolazione. Il valore di questi centesimi “sbagliati” è stimato intorno ai 2mila euro, ma a un’asta numismatica Bolaffi di Torino un collezionista italiano ha sborsato ben 6.600 euro per aggiudicarsene un esemplare.
Nel 2006, in occasione della XX edizione dei Giochi Olimpici invernali, è stata coniata anche una moneta commemorativa da 2 euro che raffigura la Mole. Ce ne sono in circolazione 40 milioni.