Il team meneghino Milestone ci riporta in pista. Pronti a inforcare il bolide?
L’Italia e le due-ruote: un connubio fortunato da sempre e non solo per i tanti marchi che hanno reso il made in Italy famoso nel mondo anche in questo settore o per i piloti che ci hanno fatto emozionare, ma pure grazie ai videogame di Milestone, una delle più grandi (e pure ‘vecchie’) software house del nostro Paese, che ogni anno torna in pista con il suo titolo dedicato alla MotoGp: vediamo allora di scoprire che cosa riserva l’edizione 23.
La recensione di MotoGp23
Una volta arrivati sulla linea a scacchi, ci si rende conto che gli sviluppatori di MotoGP 23 hanno rimesso mano alla Carriera mediante l’introduzione di quelli che hanno soprannominato Turning Points, ovvero “punti di svolta”, così da plasmarla attivamente e in diretta a seconda dei risultati conseguiti, elevandone notevolmente il fattore rigiocabilità.
Per esempio, nulla vieta di finire direttamente in Moto2 o MotoGP, se le proprie imprese in Moto3 saranno tali da farci notare da tutti. Simpaticissima poi la possibilità di inimicarsi i propri sfidanti con comportamenti sleali in pista e fuori, con tutte le conseguenze che discendono, economicamente, quando si viene ritenuti una “testa calda”.
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Ogni squadra può infatti prendere solo due piloti e gli ingaggi potrebbero di colpo diminuire. L’intento comunque è di mettere in scena querelle che ricalchino rivalità storiche come quelle tra Rossi e Márquez o Rossi e Biaggi, che certo non se le sono mai mandate a dire, magari amplificate dall’uso spregiudicato dei social.
Il modello di guida proposto da Milestone si innesta su quello sperimentato in MotoGP 22 con quattro configurazioni (“Esordiente” e “Classica” sfruttano gli aiuti neurali, “Competitiva” ed “Estrema” no) che permettono a tutti di inforcare un bolide e ottenere buoni risultati fin dalla prima partita, grazie all’intelligenza artificiale che può intervenire su accelerazioni e frenate, evitando clamorosi fuoripista.
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I ragazzi del team milanese, che da anni allevano amorevolmente A.N.N.A., la loro IA che anima i piloti, per questo nuovo episodio garantiscono comportamenti diversificati a seconda dello sportivo con cui ci si raffronta.
L’introduzione del meteo dinamico fa il resto rendendo le gare inaspettatamente strategiche e imprevedibili fino all’ultima curva: occorre difatti non solo azzeccare l’esatto momento in cui assentarsi dalla competizione per il cambio gomme, ma pure modificare le traiettorie per evitare i tratti rimasti bagnati, impegnando quasi esclusivamente quelli che invece iniziano ad asciugarsi.
Sul fronte grafico la pioggia è peraltro resa molto bene, al pari dei riflessi dell’asfalto bagnato e delle goccioline sollevate dalle moto, come sono restituite con dettaglio moto e piste: i volti dei piloti non sono il massimo (ma il 90% del tempo hanno il casco…) e lo stacco qualitativo coi comprimari è notevole, tuttavia su questo fronte è più importante che il frame rate sia solido e in merito non abbiamo nulla da eccepire. Insomma, MotoGp 23 torna in pista con tante conferme e anche qualche piccola novità che farà battere il cuore agli appassionati come pure a chi vuole impugnare il pad e fare due corse senza troppo stress, grazie a una IA amorevole e apprensiva.