L’idea della startup è semplice: usare il calore prodotto dai propri server per alimentare docce e caloriferi. Il progetto ha già ricevuto più di 250 mila euro grazie al crowdfunding
A chi non è mai capitato almeno una volta nella vita di dire: «Mamma mia, quanto è caldo il computer?» Ecco. A qualcuno è venuto in mente di utilizzare quel calore in eccesso per alimentare docce e caloriferi della propria (e altrui) casa. Un’idea potenzialmente rivoluzionaria che, tra le altre cose, può portare a un abbattimento dei costi per le bollette del gas.
A riscaldare casa e acqua ci pensa il pc
Il calore in eccesso creato da pc e server rappresenta uno spreco di energia e di denaro, in particolare per i data center. Per cercare di attenuare questo problema, molte aziende hanno spostato le loro strutture e c’è chi addirittura ha sperimentato la creazione di data center subacquei, come Microsoft. Ma c’è qualcuno che sta usando un approccio del tutto diverso, anzi opposto, per affrontare la questione. Tutto nasce in Olanda, paese non certo celebre per le temperature miti. La startup Nerdalize ha messo a punto un sistema per sfruttare il calore in eccesso invece che provare a disperderlo realizzando dei server speciali in grado di riscaldare caloriferi e acqua. Con un conseguente risparmio di circa 300 auro all’anno sulle bollette del gas, nonché una riduzione di tre tonnellate di emissioni di CO2.
300 euro una tantum e poi riscaldamento gratis
Come funziona il servizio offerto da Nerdalize? Si pagano tra i 300 e i 400 euro una tantum alla startup che provvede a installare uno dei suoi server nell’appartamento del cliente. Basta avere una connessione internet a fibra ottica funzionante e da qui in avanti la promessa è quella di non pagare più nulla per il riscaldamento. Nel 2015 è stato fatto il primo test su un gruppo di cinque famiglie olandesi. A dirla tutta, il progetto pilota ha presentato qualche problema. Gli impianti erano lenti, ci mettevano circa un’ora a riscaldarsi. Ed erano piuttosto deboli, tanto da riuscire a fornire il calore sufficiente solo nella stanza nella quale erano sistemati. Ma gli ingegneri di Nerdalize si sono rimboccati le maniche e hanno perfezionato il prodotto. Il secondo test pilota è andato molto meglio e ora la startup olandese è pronta al grande passo: fareproprio ingresso sul mercato.
eRadiator arriva sul mercato
Il progetto in crowdfunding avviato da Nerdalize ha già superato l’obiettivo dei 250 mila euro. Grazie a questo “tesoretto” la startup ha risolto le criticità emerse durante il primo test. Sono stati investiti 200 mila euro sui server riscaldatori e i restanti 50 mila euro per il potenziamento delle reti in fibra. Tanto che Nerdalize promette ai clienti business una connessione fino a 10 Gbps. Il prodotto è stato chiamato eRadiator e viene agganciato alla parete. A differenza di riscaldatori e scaldabagni convenzionali è anche silenzioso. La nuova versione dei server sarà utilizzata a partire da agosto in 42 appartamenti olandesi. Ma l’obiettivo finale è entrare in molte più case.