L’ex presidente degli Stati Uniti alla seconda edizione del summit internazionale sull’innovazione nel settore del food. In 3500 a Milano per ascoltarlo. In sala anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi
Attesissimo, blindato e accolto come una vera star. Il 9 maggio sarà per molto tempo il giorno dell’ospite d’onore Barack Obama dell’edizione 2017 di Seeds&Chips – The Global Food Innovation Summit, il summit internazionale sull’innovazione nel settore del food in programma fino all’11 maggio alla FieraMilano Rho. Ad ascoltare i 45 minuti dell’ex Presidente degli Stati Uniti una platea di 3500 spettatori che non ha badato a spese (850 euro il prezzo del biglietto, comprensivo dei quattro giorni del summit e della conferenza di Obama) e molti esponenti delle istituzioni. Presenti anche il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Valeria Fedeli, il sindaco di Milano Beppe Sala (per consegnargli le chiavi della città) e l’ex primo cittadino Letizia Moratti, il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, Mario Monti e l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, che prima del talk, ha incontrato alcune startup (QUI) presenti all’appuntamento fondato e organizzato da Marco Gualtieri. Lo stesso Renzi ha incontrato l’8 maggio sera Obama al Park Hyatt di Milano. I leader hanno parlato di Europa e della situazione internazionale. Sempre in serata è stata organizzata una cena privata con ospiti selezionati, tra cui lo stesso Marco Gualtieri.
Lo speech di Obama
«Nessuna nazione può considerarti immune dagli effetti del climate change». Queste le prime considerazioni di Barack Obama sul palco di Seeds&Chips. «Arriveremo presto a 9 miliardi di persone – ha aggiunto – è il momento di agire, di usare la tecnologia per migliorare il mondo. Servono investimenti pubblici e privati». Poi il passaggio che mette in collegamento il climate change con l’economia. «Il food system di oggi è la causa principale dei cambiamenti climatici, ma il Pianeta non è condannato. Può essere salvato dall’uomo». E dalla speranza, Obama è passato a ribadire che «la sicurezza alimentare deve esistere anche nei Paesi poveri».
Il talk con Sam Kaas
Dopo lo speech, il talk di Obama con Sam Kass, chef-consigliere dell’ex Presidente USA e vero artefice della rivoluzione salutista alla Casa Bianca. Confermato il tema anticipato alla vigilia dell’evento: i giovani. «La cosa migliore che posso fare è ispirare i giovani di 20 anni» ha detto. Obama ha toccato anche tema delicatissimo dell’immigrazione. «Senza migranti italiani gli Usa non sarebbero gli stessi».
Poi una dichiarazione d’amore (e non è stata l’unica nel corso dei 2 giorni a Milano): «Tornerò prestissimo e spessissimo in Italia». Non è mancata una nota sulla sua esperienza alla Casa Bianca. «La cosa più dura di essere presidente è non avere la possibilità di muoversi. Vivi in modo isolato. In una bolla. Non mi manca questo aspetto. Ora posso fare molti selfie».
E una sull’importanza della partecipazione. «La democrazia – ha detto – è un caos, ma funziona. Ognuno ha i politici che si merita, occorre partecipare per cambiare le cose».
Obama è anche entrato in uno dei temi caldi della food innovation. Il rapporto dell’innovazione con la sostenibilità. «Parte del problema dello spreco alimentare – ha detto – sta nella modalità di packaging». Sam Kaas a parte, il volto e la mente della rivoluzione alimentare alla Casa Bianca porta la firma di Michelle Obama. «Affronta il problema della alimentazione come una madre» ha detto Obama di Michelle.
I due giorni a Milano di Obama
Barack Obama è arrivato a Milano l’8 maggio. L’ex presidente degli Stati Uniti, dopo essere atterrato a Linate, si è trasferito in città con un corteo di 14 auto, aperto dai poliziotti in moto e chiuso da un’auto della Polizia locale, mentre un elicottero sorvolava la zona. Tutti gli incroci presidiati dai vigili che hanno fermato il traffico, in molti sono scesi dalle auto o i sono fermati ai semafori per scattare foto. Impossibile però riprendere lui, dietro i vetri oscurati dell’auto del Secret Service. Nel pomeriggio Obama ha visitato la Pinacoteca Ambrosiana e il Duomo, accompagnato dall’arciprete Gianantonio Borgonovo.
Nuove generazioni e nuovi linguaggi
Poi l’incontro con Matteo Renzi al Park Hyatt di Milano. In serata in pieno centro è stata organizzata una cena cena privata con ospiti selezionati. «Durante la cena – ha raccontato Gualtieri in un’intervista – Obama ha concentrato la conversazione sulle nuove generazioni e sui giovani. E’ convinto che il cambiamento arriverà da loro. Secondo Obama, molte cose sono successe perché non si parla adeguatamente ai giovani. Bisogna creare dei leader e dei linguaggi che parlino alle nuove generazioni. Anche Seeds&Chips si basa tutto sui giovani. Le conferenze, compresa quella di Obama sono aperte tutte da teenager. Questa cosa gli è piaciuta molto».
Give Me 5
Prima del talk di Obama, in mattinata, l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha partecipato a Give me 5, iniziativa rivolta agli startupper. Tra i progetti innovativi selezionati anche Viniamo, startup di Digital Magics. La founder Felicia Palombo è stata selezionata dall’organizzazione di Seed&Chips per una conversazione di 5 minuti con il segretario del Partito Democratico e il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina.