Su Nintendo Switch una visual novel “gialla” immersa in un open world con un cast di personaggi semplicemente folli
Tornare liberi dopo un esilio di 3 milioni di anni e rimboccarsi le maniche per risolvere l’omicidio che tiene il mondo col fiato sospeso. Siamo dentro Paradise Killer, il nuovo titolo sviluppato per Switch da Kaizen Game Works. Nulla di quello che incontreremo è normale: ci sono divinità, enigmi, oggetti da utilizzare e, ovunque, una città misteriosa da esplorare in ogni angolo. Siamo Lady Loves Die, un’investigatrice richiamata per sciogliere domande e incastrare i colpevoli. Questa è la recensione di StartupItalia per la console ibrida di Nintendo.
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Paradise Killer: visual novel in un open world
Nei panni di una Miss Marple parecchio cyberpunk muoviamo i primi passi in un open world che, arricchito dalla visual novel, immerge il giocatore in un vortice di storie e intrighi. Indirizzando il puntatore su oggetti e persone è possibile avviare l’interazione. Le indagini iniziano subito dopo che tutti i membri del Concilio sono stati brutalmente assassinati: il mondo in cui viviamo è in pericolo, dopo che le istituzioni hanno più volte tentato di costruire l’ambiente ideale per proteggersi da divinità malefiche che, invece, ogni volta hanno preso il sopravvento.
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Il bello di Paradise Killer è che il giocatore è libero di seguire la propria curiosità. O inseguendo senza sosta i colpevoli, oppure girovagando tra il centro e le periferie della città. Il lavoro degli sviluppatori in questo è stato davvero lodevole: Lady Loves Die può andare letteralmente ovunque buttandosi anche da altissimi palazzi senza farsi un graffio.
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Fondamentale per procedere nella storia sarà farsi un’idea sui possibili colpevoli, interrogando le persone, scoprendo cosa hanno da dire. I dialoghi tra la nostra investigatrice e i suoi sospetti sono approfonditi e tutti da analizzare con pazienza.
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