Sono anni che Pornhub e altri siti hard ricevono visite da parte delle autorità. Nelle scorse ore la Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen – fino a quando non si formerà la nuova, frutto delle recenti elezioni, quella attuale rimane nel pieno delle proprie funzioni – ha chiesto a Pornhub, XVideos e Stripchat di fornire tutta una serie di informazioni sulle misure per la tutela dei minori e per il contrasto alla violenza di genere. Le società, che in caso di violazione rischierebbero multe, hanno tempo fino al 4 luglio per presentare i documenti e il materiale necessari.
Pornhub è davvero vietato ai minori?
La richiesta da parte di Bruxelles nei confronti di Pornhub &co riguarda il rispetto dei requisiti imposti dal Digital Services Act, il cui obiettivo è anche quello di garantire la sicurezza online. Come si legge su AP, le sopracitate piattaforme di contenuti per adulti vengono classificate dalla normativa europea come “very large online platforms” (almeno 45 milioni di utenti mensili) e dunque l’attenzione nei loro confronti è massima.
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L’accesso ai contenuti pornografici è riservato a un pubblico di adulti, ma il divieto è soltanto su carta, dal momento che è sufficiente indicare un falso anno di nascita per fregare il sistema. Come abbiamo più volte scritto sul magazine, in giro per il mondo sono diversi gli Stati che hanno seguito una linea draconiana sul tema: in Europa Francia, Germania e Gran Bretagna sarebbero pronte a richiedere la verifica dell’età mediante documenti e così hanno fatto negli USA gli Stati del Texas e dell’Utah. L’altro lato della medaglia è che, secondo i critici e le piattaforme stesse, questa pratica lederebbe la privacy.