“La mission dei videogiochi deve essere quella di educare – spiega Manuelito Hell Raton – Ho in cantiere un progetto per l’etica nel gaming”
Musicista, produttore discografico, imprenditore, manager, fondatore, insieme a Salmo e Dj Slait, del collettivo Machete Crew, paracadutista. Manuelito Hell Raton è un artista a tutto tondo con una grande passione: i videogiochi. “Penso che la mission dei videogiochi sia, prima di tutto, quella di educare”, ha detto dal palco di SIOS22 Sardinia Edition.”Edugaming”, letteralmente “educare giocando” è la mission di questo giovanissimo imprenditore. Tra i suoi mantra c’è il motto dell’elefante e del topo. “L’elefante lo vedi come un colosso, e fa ridere il fatto che tema un topolino – afferma Manuelito Hell Raton dall’EXMA di Cagliari – Per questo, ho sempre pensato che lavorare con un profilo basso può far tremare i colossi. Fare impresa, oggi, non è facile; si devono avere chiare le idee per fondare una startup”.
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L’idea del Comitato Etico sui videogiochi
Dal palco di SIOS22 Sardinia Edition, l’artista ha lanciato l’idea di fondare un Comitato etico sui videogiochi. “Si tratta di un progetto che coinvolge content creators e il mondo del videogaming e che sto sviluppando assieme un network di persone sull’atteggiamento e il comportamento da adottare quando si gioca – spiega Manuelito – Spesso, infatti, si inciampa in critiche distruttive anzichè costruttive durante un’esperienza di gioco. Critiche che, in molti casi, purtroppo, non servono a niente e che non hanno alcun scopo educativo”.
L’esatto contrario di quello che l’artista, invece, sta portando avanti e che coinvolge anche Machete Gaming con un progetto di edugaming. “Mi piace, ad esempio, molto Twitch, piattaforma che oggi ospita i contenuti di Machete Tv, perché è un contesto in cui ci sono figure che fanno da moderatori e filtrano commenti, battute e quant’altro”. Una mission importante e ambiziosa quella portata avanti dall’artista che riguarda, da vicino, la stessa Gen Z. «I giovanissimi di oggi comunicano poco ma sono iper-connessi anche se, allo stesso tempo, meno empatici – spiega l’artista – Un genitore, un giorno, mi ha chiesto: “Come faccio a parlare dell’andamento scolastico a mio figlio?“. Io gli ho risposto: “Fatevi una partita a FIFA: sembrerai goffo ma condividerai con lui un rituale; un momento in cui abbatterai il muro comunicativo con tuo figlio giocando a un videogame”».