Sport4Love è una piattaforma gratuita, realizzata con il patrocinio del CONI, dedicata al mondo degli eventi sportivi e del volontariato nello sport. Abbiamo intervistato Bernardo Corradi, co-founder del progetto
Ogni giorno migliaia di persone in Italia dedicano tempo, energie, competenze e passione al sistema sportivo, collaborando in occasione di eventi sportivi, grandi e piccoli, supportando le associazioni sportive, a cui sono più legati o nelle quali figli e nipoti svolgono attività sportiva, e partecipando alle manifestazioni internazionali.
Sport4Love è una piattaforma gratuita, realizzata con il patrocinio del CONI, dedicata al mondo degli eventi sportivi e del volontariato nello sport.
Per conoscere meglio Sport4Love, abbiamo intervistato Bernardo Corradi, ex giocatore di Lazio e Parma, nonchè Co-founder & Brand Ambassador del progetto:
Bernardo innanzitutto, come è nata l’idea di Sport4Love?
Il progetto è nato dal confronto avuto negli anni, dopo la mia frequentazione del masterSport di Parma e San Marino, con Matteo Masini e altri professionisti oggi miei soci. Fin dai primi incontri sul progetto abbiamo immaginato Sport4Love come un luogo di incontro tra i volontari e le organizzazioni che desse strumenti e opportunità nuove per gli appassionati e che potesse semplificare il contatto e la relazione. Nel corso del tempo abbiamo lavorato sul perfezionamento delle funzionalità interne e grazie al patrocinio del CONI anche alla risposta alle necessità dei diversi player del settore che via via incontravamo. Oggi abbiamo uno stabile confronto con federazioni e leghe e per il futuro stiamo immaginando percorsi con i club per attivazioni di progetti di fan engagement attraverso la piattaforma dando l’opportunità ad appassionati volontari di entrare nei “luoghi sacri” dello sport potendo mettere a disposizione tempo ed energie e vivendo lo sport in un modo nuovo.
Come funziona e a chi si rivolge?
Sport4Love è una web app gratuita alla quale si accede con una registrazione semplice. I potenziali fruitori sono tutti gli appassionati di sport interessati a prendere parte ad eventi e dare un contributo allo sviluppo di attività sportive (siano esse di base per l’associazione del proprio territorio o elittè come nel caso dei grandi eventi internazionali) facendo esperienze uniche. Gli utenti una volta entrati nel sistema possono scegliere il proprio ruolo tra lover (volontario) e maker (organizzatore) andando a completare quello che è il profilo di accesso con dati, immagini, documenti. Per i lover da quel momento si va a generare il passaporto del volontario collegato ad un sistema di segnalazione degli eventi disponibili e delle posizioni ricercate mentre per i maker sarà possibile collegare al profilo una associazione sportiva, creare una vetrina per i propri eventi ed inserire le posizioni aperte con la descrizione dei ruoli ricercati e dei benefit che vengono riconosciuti ai volontari.
La vera novità che avete introdotto, è il “passaporto del volontario” di che si tratta esattamente?
Il passaporto del volontario sportivo è una sorta di archivio digitale di tutte le attività svolte nel corso della propria vita dal volontario. Non si limita alla registrazione di attività nel presente e futuro (grazie alla piattaforma questo aggiornamento sarà semplice e diretto) ma da l’opportunità di ricostruire il proprio passato di volontario dando nuovo valore a quelle che sono state le iniziative fatte negli anni e che per colpa di sistemi destrutturati e mancanza di un sistema di legacy post evento sono andate perse. In Italia, come nel resto del mondo, ci sono migliaia di persone che donano ogni giorno tempo ed energie allo sport mettendo a disposizione le proprie competenze solo per passione ed è una tragedia come tutti questi gesti si vadano a perdere nel tempo. Il nuovo progetto punta a dar loro un riconoscimento nel tempo ed una nuova veste che possa trasformarli in un plus grazie ad un sistema di condivisione immediata e di valorizzazione anche in ambito professionale (da qui il legame con linkedin). Dalla prossima stagione inoltre abbiamo in progetto lo sviluppo di un meccanismo di “premi” che si andranno via via sbloccando con il raggiungimento di livelli di ore donate ad organizzazioni sportive e che saranno tradotti in sconti su materiali sportivi, benefit su eventi e nuove opportunità di partecipazione ad eventi.
Come vedi la risposta in Italia a questo approccio al volontariato?
L’Italia è un paese che ama descriversi peggio di quello è ma se parliamo di scena sportiva nazionale siamo molto attivi (basti pensare alle prossime scadenze su Euro U21, Euro 2020, Cortina 2021, Ryder Cup 2022 e nuovi accordi per ATP Finals) ed inoltre di eventi locali ce ne sono decine ogni giorno in tutte le città. Ogni evento di medie grandi dimensioni è realizzabile oggi solo con l’apporto di appassionati che a diverso livello donano tempo ed energie dovremo essere bravi a far comprendere il valore della memoria di queste attività e l’importanza di riuscire a non disperdere ogni volta a fine evento il lavoro svolto e le conoscenze acquisite.
Le prime settimane ci hanno dato in questo senso una prima conferma importante con oltre 8500 ore di attività volontarie registrate nei passaporti dei volontari ed un costante ingresso di nuovi volontari e di maker che propongono eventi di diversa natura. L’aspetto più interessante di questo primo periodo è stato come gli organizzatori una volta entrati vadano non solo a proporre nuove attività ma si attivino per contattare i volontari storici invitandoli a prendere parte dal progetto del passaporto riconoscendo loro non solo la disponibilità nei nuovi eventi ma anche quanto fatto in passato.
Ci sono in Europa, Paesi più avanti e che possono essere presi come esempio per questo settore?
In Europa ci sono diversi Paesi che hanno un sistema di riconoscimento del ruolo e del valore del volontariato, sportivo e non, molto più avanzato del nostro. In molti Paesi di estrazione anglosassone ad esempio queste attività ricevono un riconoscimento in ambito accademico e scolastico e lo studente che le pratica volontariato per associazioni, eventi o altre cause viene premiato con l’esenzione da alcune prove o riceve un riconoscimento tangibile in termini di rendimento scolastico. In ambito professionale le aziende internazionali apprezzano i curriculum arricchiti di attività di volontariato e li favoriscono in quanto solitamente sinonimo di disponibilità, capacità di sacrificio e capacità di lavoro in team. Questo tipo di cultura e di riconoscimento dell’opera dei volontari deve essere uno degli obiettivi che il progetto Sport4Love deve perseguire; dobbiamo riuscire nel tempo a generare un ulteriore salto nel nostro Paese che permetta di riconoscere il tempo donato allo sport, ma non solo allo sport, come un valore per tutto il sistema Italia con ricadute positive in ambito scolastico, accademico e nel percorso professionale degli individui attivi.