Intervista a Angelo Marrazzo CEO di Blide.zone la la prima community di shaper e artigiani che producono tavole da surf (ma anche skate) su misura per ogni praticante
Libertà, adrenalina e spettacolarità sono i 3 comuni demoninatori del Surf, che grazie a un provvedimento del Governatore (nonché surfista Jerry Brown) è diventato sport Nazionale in California.
Surf e California un binomio inscindibile
D’altronde non poteva che essere così: i 17.700 km di costa dello “stato d’orato” ospitano una serie di posti per surfare di fama mondiale e i film “cult” come Un mercoledì da leoni e Point Break, ma prima ancora, dai ritornelli dei Beach Boys: “Let’s go surfing now, everybody’s learning how” hanno di fatto unito il Surf e la California, in un binomio inseparabile.
Surf: vendite da 5,2 milardi
E’ lo stesso Jerry Brown a riconoscere però, come il Surf sia in realtà nato da influenza hawaiana negli anni ‘60. Ma è anche vero e bisogna sottolineare come in California il surf si sia evoluto e perfezionato: tecniche come lo shooting the curl (il passaggio sotto l’onda che si infrange n.d.r.) e l’hanging 10 (la capacità di mettersi con i piedi sulla punta della tavola, mentre la coda poggia sull’onda, le dita rivolte in avanti n.d.r.): si sono sviluppate nel Golden State che oggi è considerato la mecca dell’industria del settore. Soltanto in California, le vendite generate dal surf si aggirano intorno ai 5,2 miliardi di euro annui.
Surf, sport Olimpico
Alana Blanchard – la più brava surfista secondo molti. Per tutti, senza dubbio, la più bella: 24 anni, americana, occasionalmente anche modella per la propria linea di bikini e costumi, ha un profilo Instagram tra i più seguiti tra gli appassionati di surf.
Ed ecco che dopo la consacrazione come sport nazionale (in California) anche l’elezione a sport olimpico: il surf debutterà infatti nel 2020 alle Olimpiadi di Tokyo, dove il nostro Leonardo Fioravanti rappresenterà l’Italia.
E dall’Italia arrivano le tavole da surf fatte a mano
Anche la tecnologia sta facendo passi da giganti: tavole sempre più leggere ed ergonomiche permetto a persone di tutte l’età di praticare surf. E in Italia ecco nascere: Blide.zone la prima comunità di shaper e artigiani che producono tavole da surf (ma anche skate) su misura per ogni praticante. “Qualità made in Italy, passione per il Surf ed esclusività” sono i comun denominatori secondo Angelo Marrazzo (CEO di Blide.zone) che abbiamo intervistato per SportUp.
Angelo, com’è nata Blide.zone?
“Da surfista, ho sempre fatto fatica a trovare la tavola giusta per le mie caratteristiche. Il surf è uno sport tecnico, ogni surfista ha uno stile e un’esigenza diversa da un altro. Ogni surfista ha bisogno quindi di una tavola personalizzata.”
I vostri artigiani, quanto ci impiegano per realizzare una tavola personalizzata e quanto costa?
“Un artigiano ci mette da 2 settimane a 1 mese e le tavole costano 400-500 euro (materiali classici) fino a 1.200 euro per quelle in legno”
Cosa ti fa pensare che Blide.zone possa avere un modello di business sostenibile e un futuro?
“Innanzitutto perché abbiamo passione per quello che facciamo. Secondo, la base del prodotto made in Italy e il fatto che in Europa non esista una piattaforma simile, ci fa pensare che Blide.zone possa avere un futuro.”
E per finire, qual è l’obiettivo personale di Angelo Marrazzo?
Come obiettivo, non ho quello di diventare milionario. Come la maggior parte dei surfer sogno di poter vivere di surf e per il momento Blide.zone mi sta aiutando in questo e non è poco…