In Europa ci si muove in ordine sparso. La Germania pronta a riprendere, in Francia il pallone è stato bucato dal premier. Dubbi su Liga e Serie A
Se in Europa non si è riusciti a trovare ancora un accordo su un’uscita comune dalla quarantena e i Paesi sono arrivati allo scontro sulla questione cruciale degli aiuti per la ricostruzione, non ci si poteva certo attendere maggiore sintonia sul fronte sportivo, dove ciascun campionato di calcio procederà a seconda delle decisioni dei rispettivi governi, i soli ad avere il pallone nel proprio campo in un frangente tanto delicato.
Germania, verso ripresa Bundesliga
Il “sì” alla ripresa della Bundesliga, da metà maggio o al massimo dalla fine dello stesso mese, sebbene non possa definirsi ancora definitivo, arriva dai ministri dello sport dei 16 Laender federali, che in un documento congiunto si sono espressi al riguardo, in vista della riunione con la cancelliera, Angela Merkel, in programma giovedì. La scorsa settimana, la German Football League (DFL) aveva annunciato di essere pronta a riprendere dal 9 maggio. Per i ministri dello sport, «è giustificabile che il calcio torni a giocare in stadi vuoti», creando e facendo rispettare le più rigorose condizioni igieniche e mediche.
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Francia: il Campionato non riprenderà
Di tutt’altro avviso la Francia, terza nazione europea maggiormente funestata dalla pandemia di Coronavirus. «La stagione agonistica degli sport professionistici 2019-2010, in particolare quella del calcio, non potrà riprendere»: lo ha annunciato il premier francese, Edouard Philippe, presentando in parlamento il piano della riapertura dall’11 maggio. Niente ripresa per la Ligue 1, insomma.
Spagna, Liga a rischio
Non è ancora stato ufficializzato, ma anche la Spagna, il secondo Paese più colpito nel Vecchio continente dopo l’Italia dal Covid-19, si appresta a salutare il Campionato di calcio. “Pensare che lo stato di allarme possa finire tra 15 giorni mi sembra affrettato. Bisogna aspettare e capire come evolve la pandemia”, ha spiegato il Ministro della Salute spagnolo, Salvador Illa. “Senza dubbio, in questo momento sarebbe sconsiderato affermare che il calcio professionistico sarà in grado di riavviare la propria attività prima dell’estate”. In compenso, in serata, ha preso corpo l’ipotesi di un piano in quattro fasi per la ripartenza. Ad annunciare le prossime, da lunedì a fine giugno, è stato il premier spagnolo, Pedro Sanchez. Il governo spagnolo autorizza il ritorno agli allenamenti individuali di atleti professionisti, anche quelli degli sport di squadra, al via dal 4 maggio, e di quelli in gruppo dall’11 maggio.
E la serie A?
Tra i campionati maggiormente a rischio c’è ovviamente quello italiano. Governo, task force di esperti, Lega Serie A e Figc stanno provando a trovare una soluzione che accontenti tutti, che però giorno dopo giorno si fa più lontana. Non a caso, già si prova a capire come valutare le squadre classificate in Europa nel caso gli stadi non riaprissero più per consentirne la prosecuzione e cosa ne sarebbe dello scudetto. Resta poi da sciogliere il nodo retrocessioni e promozioni dalla Serie B.
Olanda, fine corsa per il Campionato
La prima nazione a prendere una decisione definitiva in tal senso è stata l’Olanda che già venerdì scorso ha decretato lo stop per tutto lo sport fino al prossimo primo settembre. La Eredivisie tornerà quindi solo a pandemia finita e in occasione del nuovo campionato di calcio. In merito, si è deciso che il titolo di campione d’Olanda per quest’anno non sarà assegnato ma al primo posto viene considerato l’Ajax che, pur avendo ottenuto gli stessi punti dell’Az Alkmaar al momento della sospensione, presenta una migliore differenza reti. L’Ajax accede così ai playoff della prossima Champions, mentre l’Az partirà dal secondo turno preliminare.