Uno dei giochi di ruolo più emblematici marchiati Guerre Stellari viene riproposto sull’ibrida Nintendo. La Forza avrà passato l’esame del tempo?
Quando i ragazzi della texana Aspyr hanno iniziato a spolverare X-Wing e spade laser, abbiamo subito pensato a quanto sarebbe stato bello rigiocare, su Switch, a Star Wars Knights of the Old Republic II – The Sith Lords. Uscito, salvo errori di memoria da parte del sottoscritto, tra la fine del 2004 e l’inizio 2005 su Xbox e PC e ambientato cinque anni dopo dopo gli eventi narrati nell’ottimo Star Wars I Cavalieri della Vecchia Repubblica, che rimane ancora oggi una delle opere più significative delle incursioni videoludiche dell’immaginario di George Lucas, l’opera di Obsidian Entertainment rappresentava una espansione, sotto ogni versante, dell’action RPG di stampo europeo acclamato da critica e pubblico.
Star Wars Knights of the Old Republic II – The Sith Lords, un Jedi ramingo per la galassia
La differenza principale tra Star Wars Knights of the Old Republic II – The Sith Lords e il capitolo precedente, difatti, era rappresentata dal fatto che il nuovo capitolo aveva inizio con un (nuovo) personaggio che aveva già a disposizione i poteri della Forza, che non andavano risvegliati dunque come nel precedente. Un escamotage elaborato, evidentemente, per non ripetersi e per rendere fruibile l’opera soprattutto ai fan del primo videogioco.
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Per il resto, gli sviluppatori avevano mantenuto le parti migliori, a iniziare dalla perenne oscillazione tra Jedi e Sith (poi ripresa da tanti altri capitoli) che dipendeva dal modo in cui ci si approcciava alle quest e comportava non solo una significativa trasformazione fisica del proprio personaggio (che andava plasmato a inizio gioco, anche scegliendo tra tre classi), ma pure una minor spesa di punti tutte le volte nelle quali si utilizzavano poteri della propria sfera, benevola o malevola.
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Inutile dire che i poteri più belli erano quelli dei Sith, dato che permettono di sparare fulmini come nemmeno Giove pluvio e di soffocare gli avversari restando a debita distanza. L’intero impianto ruolistico verteva proprio sulla dicotomia tra bene e male, permettendo di portare sul proprio cammino anche i gregari d’avventura e di sedurre più facilmente quelli afferenti al proprio schieramento.
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Venendo al presente, anche se gli action RPG di stampo occidentale negli ultimi dieci/quindici anni hanno avuto una evoluzione sorprendente e, per forza di cose, un titolo come Star Wars Knights of the Old Republic II – The Sith Lords se giocato da un ragazzo del 2022 può apparire un po’ troppo schematico e farraginoso, è innegabile che resti ancora oggi uno dei capitoli più completi e rifiniti, zeppo di cose da fare e da portare a termine.
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Purtroppo, il motore grafico è invecchiato malamente e il restauro di Aspyr non ha certo fatto miracoli: gli scenari sono spartani, i modelli poligonali dei personaggi appena abbozzati, le loro animazioni solo un po’ meno disastrose rispetto all’originale. Tutto ciò concorre a rendere ben poco memorabili le sequenze d’intermezzo ed è un vero peccato, perché un RPG vive anche delle emozioni che trasmette in quei frangenti. Inoltre menu e scritte in sovraimpressione non sono troppo leggibili sullo schermo dello Switch, se deciderete di giocare in modalità portatile.
Ma, a prescindere da questi limiti che sono spia del fatto che anche i Jedi invecchiano (i Sith pure peggio, basta osservare Palpatine…), Star Wars Knights of the Old Republic II – The Sith Lords è e resta uno dei videogiochi più belli dedicati all’universo di Guerre Stellari, finalmente disponibile per l’utenza Nintendo dopo che per molti anni è stato esclusiva per PC e Xbox.