La piattaforma che realizza percorsi adattati di attività fisica vince tutti i premi in palio nel contest sponsorizzato da Sanofi Genzyme. Domani a Milano il terzo incontro #MeetSanofi
Alla fine ha vinto SMile. L’applicazione ideata per seguire le persone malate di Sclerosi Multipla in un percorso adattato di attività fisica si è aggiudicata la seconda edizione di Tech Care.
SMile sbaraglia la concorrenza
Quest’anno l’hackathon promosso dall’AISM Cagliari e Fondazione di Sardegna, e realizzato da Open Campus con il sostegno di Sanofi Genzyme, divisione specialty care dell’azienda farmaceutica francese, ha coinvolto 90 partecipanti tra persone affette da SM, clinici e innovatori. Dopo una due giorni intensa di sfide, suddivisi in 7 gruppi di lavoro, la giuria di Tech Care ha deciso di premiare SMile che si è aggiudicata tutti i 4 premi in palio: un voucher del valore di 3 mila euro da spendere in servizi finalizzati allo sviluppo del progetto; una postazione gratuita per 3 mesi all’interno dello spazio di coworking Open Campus; la partecipazione a CambiaMENTI, il programma di Sardegna Ricerche che mira a identificare e valorizzare le migliori idee imprenditoriali ad alto valore sociale e ambientale; la partecipazione, per un membro del team, alla Summer School di RENA, cinque giorni di formazione, incontri con esperti di alto profilo, discussioni avanzate su temi specifici e workshop.
Un risultato sorprendente, anche tenendo conto dei molti progetti validi presentati dagli altri gruppi. Come Stepless, la piattaforma per trovare il percorso più adatto al proprio stato di salute evitando le barriere architettoniche. Oppure Sclereasy che facilita la comunicazione tra medico e paziente grazie a Intelligenza Artificiale, chatbot e condivisione dei documenti.
Tech Care, più di una semplice competizione
A spiegare la netta affermazione di SMile nel Tech Care ci pensa Valentina, componente della squadra vincitrice che ogni giorno combatte la propria battaglia contro i disagi della Sclerosi Multipla. “Gli utenti possono dialogare tra di loro, confrontarsi sulle attività e sui risultati ottenuti, darsi consigli e motivarsi a vicenda. Parallelamente, possono trovare offerte di attività da parte di strutture del territorio, come palestre e centri certificati, pensate ad hoc per le persone con SM”.
Ma SMile non è solo una piattaforma. È un sistema concreto per migliorare la condizione di migliaia di malati cambiando il loro approccio allo sport e all’attività fisica. “Lo sport aiuta molto dal punto di vista dell’umore perché le persone con SM sono convinte di avere dei limiti. E invece non è così”, spiega Marzia, compagna di Valentina e “clinico” del gruppo vincitore.
Oltre alla competizione però c’è di più. L’obiettivo dell’evento era far incontrare le persone affette SM e i medici al di fuori dal contesto ospedaliero, in un clima più informale di stretta collaborazione, così da affrontare argomenti non per forza legati alla patologia, migliorando la comunicazione facilitando la creazione di progetti condivisi. Un fine ben sintetizzato dalle parole di uno dei partecipanti: “Mi sono finalmente sentito protagonista del mio futuro”.
Il risultato è stato ottenuto anche grazie alla partnership con Sanofi Genzyme che proprio a questa malattia dedicherà domani il #MeetSanofi di Milano. Dal titolo “Life with MS”, l’aperitalk sulle buone pratiche per migliorare la vita delle persone malate, vedrà la partecipazione della giornalista Rainews24, Celia Guimares.