La prima creazione del team indie australiano Modern Storyteller
Se siete appassionati di storia antica, dunque soprattutto di Roma, esistono proposte videoludiche interessanti che tra la fedeltà alle fonti e l’esagerazione sanno far divertire e, perché no?, istruire. The Forgotten City – Cloud Version è uno di questi titoli, sviluppato da Modern Storyteller, software house australiana piccola ma messa in piedi da gente che ha curriculum di cui vantarsi. Disponibile anche su Nintendo Switch, ve ne avevamo parlato nella recensione scritta dal nostro Carlo Terzano per PlayStation 4. Il gioco è in prima persona e ci mette nei panni di un archeologo moderno che, non si sa bene per quale ragione, viene rigettato nel passato per vivere sulla propria pelle la vita quotidiana nell’antica Roma. Potrebbe sembrarvi una puntata con Alberto Angela, in un mondo interattivo ricreato con la computer grafica e la realtà virtuale. E invece la faccenda è decisamente più scomoda.
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Prima di affrontare il gameplay precisiamo che The Forgotten City è nato in origine come una mod, ovvero un’intervento di appassionati di un particolare videogioco che ne vanno a modificare la struttura e i personaggi. Non è altro che un tributo, un omaggio a un titolo che ha fatto talmente breccia nei cuori dei gamer da spingere alcuni a farne un’altra versione, più loro. Skyrim, videogioco Bethesda del 2011, non è ovviamente stato ripreso pezzo per pezzo, ma è la base su cui i ragazzi australiani hanno costruito la loro prima creazione.
La Roma antica di The Forgotten City – Cloud Version è ripiegata sulla minaccia divina che vi incombe. In questo mondo vige la cosiddetta Regola d’Oro secondo la quale chi commette peccato viene tramutato in una statua, appunto, d’oro. Non sappiamo quali sono le azioni proibite ed è dunque molto probabile che la furia del cielo si scateni contro di noi sotto forma di creature impegnate trafiggerci con dardi per condannarci a uno stato di immobilità perenne.