Non la solita storia su Re Artù
Forse è l’attesa febbrile degli ultimi due episodi a parlare, ma non abbiamo potuto fare a meno di pensare a Stranger Things avviando The Hand of Merlin, videogioco roguelite disponibile su Nintendo Switch, che ci propone una storia decisamente alternativa a quella di Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda. Vediamo di spiegarci meglio: il titolo di Versus Evil è un pozzo di lore decisamente ricco, pieno di letture e personaggi fantasy che richiamano davvero da vicino le esilaranti avventure che gli eroi della serie Netflix affrontano prima nella partite di D&D (e poi dal vivo). C’è la magia, c’è il male che incombe e non può certo mancare un gruppo di guerrieri, ciascuno con le proprie abilità, pronto a fronteggiare le truppe nemiche.
Cominciamo la nostra recensione di The Hand of Merlin anticipando ai lettori una certa lentezza nel caricamento del software. Le ambientazioni, a schermata fissa, sono sì ricche di dettagli con visuale isometrica, ma nulla che giustifichi quegli interminabili secondi di noia in attesa che la partita si avvii. Detto questo, l’avventura del titolo prende le mosse da una situazione narrativa che ha rimescolato le carte della leggenda. Il mago Merlino non è tanto un personaggio che prende parte ai combattimenti, quanto una guida che aiuta un gruppo di tre eroi, un tempo fedeli seguaci del defunto Re Artù.
In questo Medioevo fantasy l’obiettivo è molto meno prosaico di un trono da conquistare, come vorrebbe qualsiasi trama inscenata in tempi di cavalieri e onore. Orribili creature, provenienti da mondi paralleli, minacciano la terra e così ha inizio un percorso fatto di scelte, di letture e, soprattutto, di scontri a turni nel pieno stile RPG. Con tre classi di eroi a disposizione (guerriero, ranger e mistico) possiamo allargare il roster fino a nove soggetti, che si sbloccheranno di volta in volta.
The Hand of Merlin è un libro che si sfoglia, leggendo brevi ma ben scritti paragrafi in inglese che sapranno senz’altro coinvolgere i gamer più attenti all’atmosfera, in preparazione dello scontro. Ci sono opzioni da sondare e, cosa da non sottovalutare, il mondo si esplora in base a quale cammino calpesteremo nei tanti bivi proposti. Si arriva a uno scontro soltanto dopo aver scelto, aprendo gli occhi su ambientazioni fisse, dove però la cura dei dettagli rende il terreno di battaglia davvero credibile.
A livello di combat system, come anticipato, The Hand of Merlin è strutturato a turni. Ciascuno dei nostri tre eroi ha la possibilità di attaccare e difendere, oltre a quella di sfoderare altre funzioni ausiliarie a seconda del tipo di personaggio. Ma non bastano la forza bruta e quella magica: c’è da considerare la tattica sulla scacchiera. I movimenti a disposizione sono ridotti e per sferrare un colpo con la spada bisogna evidentemente farsi prossimi all’avversario, scegliendo la via ottimale per una successiva ritirata. Originale nella trama, il videogioco è una chicca estiva che fa gola soprattutto a chi è in cerca di avventure ispirate in salsa fantasy. L’unico scoglio, a nostro avviso, resta il prezzo.