Un platform 2D in un mondo che spazia dalle atmosfere esotiche al gelo di pianeti desolati
Corriamo noi, ma corrono soprattutto gli altri. Sono le persone a cui stiamo dando la caccia. Aiden, il nostro avatar, è un mutante con un terzo braccio incredibilmente efficace in battaglia, da sfoderare con la giusta combinazione di tasti sul pad per far piazza pulita e mettere tutti a tacere. Il titolo oggetto della nostra recensione si chiama They Always Run, ed è un platform 2D disponibile anche su PlayStation 4. Sviluppato da Alawar, è stata una piacevole scoperta, che suggeriamo soprattutto a chi va matto per il genere. Oltre a un gameplay fluido e ricco di azione, il giocatore ha a disposizione un mondo da esplorare con gli occhi, con fondali pieni di ispirazione creativa, che ci hanno fatto sentire in quello che la software house ha definito un western spaziale.
Aiden è uno di quei cowboy misteriosi e taciturni, abituati alla velocità dell’arma piuttosto che a quella della retorica. L’aspetto che più ci ha convinto del videogioco risiede nella rapidità con cui il cacciatore di taglie compie le sue missioni. Correre, saltare, scivolare, superare ostacoli e aggrapparsi sono azioni decisamente tradizionali in molti platform, ma in They Always Run hanno quel quid in più, forse dato dall’efficacia della cura grafica, o dal fatto che tutte queste mosse si combinano alla perfezione con un mondo circostanze autentico e credibile.
In questo mondo futuristico, dove molti hanno il volto coperto per proteggere la propria incolumintà da tipi come noi, le missioni si raccolgono di volta in volta e si strutturano in questa corsa forsennata al cattivo di turno da eliminare. A livello di combat system They Always Run ha aggiunto la chicca del terzo braccio, da utilizzare a piacimento per aumentare la potenza del nostro attacco, o aggiungere una bocca di fuoco all’arsenale. In un platform simile è difficile ricorrere alla modalità stealth, anche se gli attacchi silenziosi dall’alto ci sono. Preferibile invece giocare di agilità, a viso aperto, con armi bianche o pistole, schivando gli avversari e saltellando qua e là.
Un commento di lode infine alla grafica e alla colonna sonora, elementi che pongono They Always Run senz’altro nella parte alta della classifica dei platform finora recensiti. Con uno zoom che allarga o si concentra sull’azione, il movimento di Aiden è spesso una scusa che valorizza il contesto, con quel piccolo o grande ninja che si aggrappa a funi, corre su piani che stanno crollando, lasciandoci intanto ammirare indirettamente un mondo originale, che spazia da atmosfere esotiche fino a scenari da pianeta ghiacciato.