«Non è mai sembrato un posto affascinante. Non lo era proprio». Su un prato curato così così Richard Hammond fa questa considerazione mentre gira per il vecchio quartiere generale di Top Gear insieme al collega James May. Il video tour caricato sul canale YouTube di Captain Snow è un vlog per veri appassionati del programma BBC dedicato alle recensioni d’auto.
Com’è oggi il quartier generale di Top Gear?
«Bene, quello è il vecchio quartiere generale di Top Gear», spiega James May indicando il capannone alle sue spalle, dove è stato creato uno dei programmi televisivi di maggior successo della storia. «E quella – indica – è la vecchia green room, dove lavoravamo sugli script e dove abbiamo litigato». Hammond, visibilmente emozionato, aggiunge: «Mi sento strano, ma davvero strano a essere qui. L’ultima volta che ero qui ho fatto l’ultima registrazione ed ero su una Land Rover».
Nessuno dei due a quanto pare era tornato prima d’ora là dove hanno lavorato per anni, costruendo insieme a Jeremy Clarkson un prodotto apprezzato in tutto il mondo, proseguito poi nel programma Grand Tour, chiuso nel 2024. Esplorando il quartier generale si notano i segni del tempo, come erbacce e pareti distrutte. Non proprio uno scenario da videogioco alla The Last of Us, ma poco ci manca.
Il video su YouTube è stato montato e arricchito di inserti che mostrano come in spazi oggi vuoti, un tempo i tre showman lavoravano fianco a fianco. May e Hammond nel corso del tour si lasciano andare ai ricordi, che affiorano ad ogni angolo. Qui c’era un computer, qui due divani. Nella memoria di entrambi sono istantanee dei tempi gloriosi. «Venivamo qua ogni settimana. Ogni settimana. Per anni, anni e anni…».
Nel filmato sono molti i silenzi e i sospiri. May di recente ha confidato quel che ha pensato della fine del loro Top Gear, a seguito del licenziamento di Clarkson deciso dalla BBC per un litigio/rissa sul set con il produttore. «Penso che si sarebbe potuto rimediare e attribuire il tutto a un po’ di stress e volubilità, a essere onesti. È successo. È deplorevole e sfortunato, ma non doveva portare al crollo di qualcosa di grande successo».