Premiati a Roma i 4 team migliori del contest #PerchéSì – La riscossa della silver generation. Obiettivo, mettere a fuoco nuovi linguaggi sulla vaccinazione
Venti studenti e giovani professionisti (tutti under 35) di comunicazione e di design, suddivisi in coppie, sono scesi in campo per ripensare la comunicazione sul valore del vaccino antinfluenzale per la silver generation, gli anziani over 65, al centro delle campagne antinfluenzali. Obiettivo, mettere a fuoco nuovi linguaggi, nuovi approcci, nuovi modelli, nuovi formati per una comunicazione multimediale innovativa, scientifica, efficace, social: quella che sarà protagonista della prossima campagna antinfluenzale di Sanofi Pasteur. Un progetto di crowdsourcing multimediale che ha messo insieme fasce anagrafiche molto lontane, con i giovani diventati ambasciatori della vaccinazione contro l’influenza.
Il contest
Martedì sera a Roma i quattro team migliori del contest #PerchéSì – La riscossa della silver generation (questo il suo nome) sono stati premiati a Roma, nel corso di un #MeetSanofi, format dedicato al futuro della salute, speciale. Speciale, perché ha anticipato di un giorno il Flu Summit 2020, seconda edizione del meeting ideato da Sanofi Pasteur. A confronto 200 personalità, tra gli attori coinvolti nella gestione, organizzazione e promozione delle campagne antinfluenzali (quindi medici, esperti, e istituzioni): una tavola rotonda con numeri, metodologie, azioni, visioni, con uno sguardo che dall’Italia arriva ad abbracciare altre esperienze internazionali, la Gran Bretagna in testa.
I premiati
La riscossa. Tra i premiati, al primo posto è stata la multidisciplinarietà e la contaminazione di saperi di Giacomo Vallarino, trentatreenne studente di medicina impegnato con la sua associazione nella divulgazione scientifica, e Francesco Tritto, ventunenne studente di relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa. Per far emergere l’importanza della vaccinazione antinfluenzale si sono concentrati sul tema “la riscossa della silver generation”. Lo hanno fatto in questo modo: se i senior sono sempre più smart e connessi, rappresentarli mentre discutono e si divertono, consente di vederli al passo con i tempi, legati al valore della famiglia, ma anche attenti al tema della salute. Per la diffusione del video Giacomo e Francesco hanno pensato ai canali social più usati dal target di riferimento: Facebook, YouTube, pagine Web.
“Abbiamo pensato – hanno spiegato – al video in formato orizzontale, ma ne abbiamo realizzato anche una versione quadrata, adatta anche ad altri social”. Il video risulta fruibile anche senza volume, l’attacco immediato dei primissimi secondi riesce a catturare l’attenzione e la breve durata invoglia alla visione completa. Il video termina con una “call to action” che si rivolge direttamente agli spettatori per invitarli a riflettere sul loro stato vaccinale.
Vita da virus. Al secondo posto il progetto degli studenti di comunicazione John Martin Kregel e Sabina Maria Riello. Il titolo?”Vita da virus – Molesto e virulento. Se lo conosci lo eviti”. Un video destinato a over65, con una diffusione virale via Whatsapp, Facebook, Instagram e YouTube. In che modo? Attraverso la personificazione del virus influenzale, il video rende tangibile l’azione dell’influenza e lo fa in modo ironico, rappresentando gli effetti negativi per la popolazione colpita e in particolar modo il rischio di complicanze per gli anziani. Il vaccino antinfluenzale viene presentato come strumento capace di allontanare il nemico e trasformare gli over65 in soggetti attivi, immuni alla malattia e alla paura di contrarla.
Vaccina le tue passioni. Al terzo posto il team 1, formato dall’ingegnere informatico Nicolò Mascaro e da Lorenzo Castagnone, laureato in economia aziendale. Vaccina le tue passioni “qualunque siano le tue passioni continua a viverle”, il claim.
Flumarell. Menzione speciale per la fotografia per il team 5 Flumarelli, composto dalla biologa Antonella Ferrara e da Tamara Cannavaro, la coppia ha scelto di puntare sull’ironia. Il protagonista del corto non è un’anziano qualunque. La sua giornata inizia in modo frenetico, si dirige sul cantiere in costruzione “per controllare”. É un umarell. Di fronte a lui, fra i cartelli, quello con su scritto “Divieto di virus”, con un invito implicito alla vaccinazione.
Nuovi formati per una comunicazione efficace
“Sin dall’inizio come Sanofi Pasteur con il laboratorio #PerchéSì abbiamo deciso di metterci in prima linea, favorendo il confronto sul valore della vaccinazione e coinvolgendo operatori della salute, medici, istituzioni, giovani: alleati per combattere le fake news e promuovere la vaccinazione antinfluenzale. Oggi 1 un anziano su 2 si vaccina contro l’influenza: è stato fatto molto ma non basta” ha dichiarato in apertura di evento Mario Merlo, general manager di Sanofi Pasteur Italia e Malta. Un’alleanza che vuole essere efficace “in termini di prevenzione e programmazione. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è stato dall’inizio riflettere su nuovi format per veicolare una corretta, scientifica, autorevole ed efficace comunicazione sui vaccini. In questi mesi abbiamo poi coinvolto giovani videomaker per creare video di sensibilizzazione alla vaccinazione antinfluenzale. Solo nelle alleanze trasversali, anche anagrafiche, si possono affrontare le sfide della prevenzione”.
I dati
Non solo la finale di una gara. Quella di martedì sera è stata anche un’occasione di confronto sull’importanza della vaccinazione antinfluenzale e sulla sua comunicazione. All’incontro hanno partecipato Ketty Vaccaro (Responsabile Area Salute CENSIS), Lella Mazzoli (Direttore Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino), Italo Francesco Angelillo (Presidente SITI), Claudio D’Amario (Direttore generale prevenzione sanitaria Ministero della Salute), Giulio Notturni (Consulente della comunicazione e delle relazioni esterne presso l’Assessorato alla Sanità all’integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio).
Dunque i dati. Secondo i numeri più aggiornati del Ministero della Salute (quelli relativi alla stagione antinfluenzale 2018/2019) soltanto 1 persona over 65 su 2 si vaccina, vale a dire il 53.1%. Siamo ancora molto lontani dall’obiettivo indicato dall’OMS del 75% come minimo e del 90% come copertura ottimale per tutti i gruppi target, inclusi anziani e soggetti a rischio dai 6 mesi di età.
Consapevolezza a metà. A ottobre scorso il CENSIS ha presentato una ricerca (coinvolti non solo gli anziani, ma persone dai cinquant’anni in su), in collaborazione con Sanofi Pasteur, sulla consapevolezza sulla vaccinazione antinfluenzale. “Da quella fotografia – ha sottolineato Ketty Vaccaro – è emersa una consapevolezza a metà. Il primo dato interessante è che l’influenza viene percepita grave, ma sulla carta: per oltre la metà del campione l’influenza può essere grave a seconda delle condizioni delle persone che si ammalano. E tutte le complicanze sono legate all’apparato respiratorio, c’è scarsissima consapevolezza, ad esempio, sul ruolo del diabete. É poi minoritaria la quota delle persone che pensa che l’influenza può portare alla morte”. Con “l’aggravante che sono le persone che hanno una conduzione di salute più debole quelle che hanno meno consapevolezza, non hanno paura, non si curano”. Insomma, secondo il CENSIS “il 99% del campione conosce la vaccinazione”, ma non “teme per sé”.
Contro le Fake News. “Auspico che i medici diventino narratori – ha detto Lella Mazzoli, Direttore Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino – con la grande attenzione di dare informazioni corrette, in un linguaggio corretto e di parlare alle persone”.