Un servizio disruption, appena entrato nel portafoglio di GELLIFY, in un mercato che vale oltre 1 miliardo e mezzo di dollari e probabilmente raddoppiare nel 2019
Si chiama Virality e sta portando disruption nel mondo dell’influencer marketing, facendo leva su utenti influenti per incrementare i risultati di un’organizzazione ed è appena entrata nel portafoglio di GELLIFY . Si tratta della prima piattaforma end-to-end di Crowdfluencing Marketing, ovvero un sistema automatizzato di intermediazione tra gli influencer e i brand che utilizza algoritmi proprietari di intelligenza artificiale per selezionare un esteso gruppo di micro-influencer (“crowd”) che rappresentano la coda lunga del fenomeno degli influencer e che aggregati hanno una capacità di comunicazione più efficace di pochi grandi influencer e celebrities.
A fondare Virality è Gianluca Bernardi, imprenditore digitale e influencer con 150mila follower su Instagram. Con diverse esperienze di startup alle spalle, Bernardi ha al suo fianco un team di esperti Data Scientist e Software Developer come Leonardo Petrini, Fabio Benedetti e Biagio Chirico con esperienze nei team di ricerca e innovazione del Gruppo Unipol e di altri tra i principali player dei servizi finanziari in Italia. “Abbiamo deciso di fondare Virality – spiega Gianluca Bernardi, CEO e Co-founder di Virality – perché crediamo fortemente che il mercato dell’influencer marketing abbia bisogno di una forte scossa innovativa, fondata su analisi e intelligenza artificiale”.
“Con l’ingresso di Virality – dichiara Michele Giordani, Managing Partner e Co-founder di GELLIFY – si conferma la visione di GELLIFY di voler attrarre progetti imprenditoriali e startup con i migliori talenti sul mercato. Siamo convinti che il team ibrido di Virality, composto da Data Scientists, Marketers e Developers abbia un potenziale dirompente che, grazie alla gellificazione, potrà svilupparsi in un’azienda che potrà cogliere l’attenzione dei centri media, delle agenzie di comunicazione e dei professionisti del marketing”.
Instagram soprattutto
Instagram – sempre secondo quanto stimato da Virality – vanta al momento circa 55.000 influencer in Italia (utenti con un minimo di 10.000 follower e che seguono un massimo di 2.000 utenti). Da un’analisi dello “spaccato” di questo dato, suddiviso tra microinfluencer (10.000-100.000 follower) medi-influencer (100.000-1 milione di follower) e “celebrities” (oltre 1 milione di follower) emerge che l’engagement medio diminuisce da 3,4% (segmento “micro”) al 3.2% (segmento “medio”), e dal 3,2% (segmento “medio”) al 2,9% (“celebrities”). Questi numeri evidenziano dunque un trend che vede gli influencer più piccoli generare un tasso di coinvolgimento del 17% più elevato rispetto ai grandi. Sempre sulla totalità dei 55.000 influencer italiani i contenuti più rilevanti riguardano gli ambiti del beauty, della musica, della fotografia e del food.
Panoramica di mercato
Il mercato dell’influencer marketing vale oltre 1 miliardo e mezzo di dollari e probabilmente raddoppiare nel 2019; è ancora abitato da pochi player e con un livello tecnologico ancora basso, perciò potrebbero aprirrsi opportunità di business e sviluppo molto interessanti. Il social network più presidiato al momento è Instagram, con un 1 miliardo di profili attivi secondo i dati Social Rank, e che permette di ottenere un coinvolgimento 58 volte maggiore, per follower, rispetto a Facebook e 120 volte maggiore rispetto a Twitter, con un tasso di engagement del 4,21%, 4 volte superiore allo stesso dato prodotto da Facebook e Twitter.
L’influencer marketing sempre più fondamentale nelle strategie di comunicazione, specialmente per moda, lusso e cosmetica. Un rapporto di Launchmetrics conferma che la percentuale di professionisti di marketing, comunicazione e pr di questi settori che ha realizzato campagne sui social media nel 2017 è cresciuta del 13%. I dati emersi sono il frutto di una ricerca che ha coinvolto un totale di 600 professionisti nel marketing, comunicazione e pr di aziende della moda, del lusso e della cosmetica oltre a 200 influencer del settore in Europa e negli Stati Uniti.