La NASA ha selezionato SpaceX, l’azienda aerospaziale fondata e guidata da Elon Musk, per sviluppare e costruire il Deorbit Vehicle statunitense, ovvero un veicolo che permetterà alla Stazione Spaziale Internazionale di deorbitare ed evitare rischi per la sicurezza delle persone che vivono sulla Terra. Come ha commentato Ken Bowersox della NASA «questa decisione supporta anche i piani della NASA per le future destinazioni commerciali e consente di continuare a utilizzare lo spazio vicino alla Terra». Ma di che cosa stiamo parlando?
Perché distruggere la Stazione Spaziale Internazionale?
Come si legge su TechCrunch, la ISS è vicina al termine delle sue operazioni e la NASA vuole assicurarsi che l’intera infrastruttura – ideata e progettata a partire dagli anni Ottanta – venga smaltita correttamente. L’agenzia americana diventerà proprietaria del veicolo sviluppato da SpaceX, che si distruggerà insieme alla Stazione Spaziale Internazionale una volta che la riporterà nell’atmosfera terrestre. Il tutto con l’obiettivo di non mettere in pericolo nessuna area popolata.
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Si avvicina dunque la chiusura di uno storico capitolo dell’esplorazione spaziale. La ISS è stata il primo laboratorio spaziale e ha servito per decenni diversi Paesi, con una straordinaria dimostrazione di cooperazione internazionale. Stati Uniti, Giappone, Canada e i membri dell’ESA puntano a mantenere attiva la struttura fino al 2030, mentre la Russia potrebbe separarsene nel 2028. Il deorbitaggio sicuro della Stazione spaziale internazionale, che sarà reso possibile grazie alla tecnologia di SpaceX, è in mano a tutte queste agenzie.