«Quando ho ricevuto la diagnosi, sono rimasto ovviamente scioccato. Ma almeno ho potuto capire perché, mentre ero sul palco, provavo un dolore lancinante ai nervi o mi sentivo incredibilmente stanco». La pop star Justin Timberlake ha pubblicato un post su Instagram nel quale informa i propri fan di avere la malattia di Lyme. «Se avete sofferto di questa malattia o conoscete qualcuno che ne è affetto, allora sapete bene che conviverci può essere estremamente debilitante, sia mentalmente che fisicamente».
Che cos’è la malattia di Lyme?
Come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, “la borreliosi di Lyme deve il nome all’omonima cittadina americana in cui fu descritto il primo caso nel 1975”. Nello specifico “la malattia di Lyme è oggi la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore con diffusione nelle zone geografiche temperate ed è seconda, per numero di casi, solo alla malaria fra le malattie che richiedono un vettore artropode per la diffusione”.
Come avviene l’infezione? L’ISS spiega che è di origine batterica e “colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Può manifestarsi con sintomi gravi, persistenti e, se non viene curata, assume un decorso cronico. L’agente patogeno, la Borrelia, è un genere di batterio”.
E qual è il vettore? “Il batterio Borrelia burgdorferi sensu striato è presente in Europa ed è l’unico agente di infezione nel Nord America; il Borrelia afzelii e il Borrelia garinii sono invece presenti in Europa, Asia e Africa. Questi germi vengono trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zecche dure del genere Ixodes e forse anche dalle Amblyomma e Dermacentor (le zecche del cane). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati da animali selvatici (roditori, caprioli, cervi, volpi, lepri)”.
I sintomi della malattia di Lyme
“Clinicamente – spiega sempre l’ISS – i primi sintomi della malattia sono intermittenti e mutevoli. La malattia inizia tipicamente in estate e all’inizio si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente. Entro qualche settimana (che in qualche caso possono diventare mesi), si possono sviluppare disturbi neurologici precoci caratterizzati da artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti, linfocitoma cutaneo, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare. I sintomi sono fluttuanti e possono durare per mesi e cronicizzare”.