Sava ha chiuso un round Serie A da 19 milioni di dollari. L’operazione è stata guidata da Balderton Capital e Pentland Ventures a cui si sono aggiunti i nuovi investitori Norrsken VC e JamJar Investments. Presenti infine anche soggetti come True, Italian Founders Fund, Athletico Ventures, SOLO Investments ed Exceptional Ventures. Fondata nel 2019 all’Imperial College di Londra da Renato Circi e Rafaël Michali, la startup è attiva nell’ambito della medicina preventiva attraverso biosensori. In passato abbiamo intervistato Renato Circi in una delle puntate della nostra rubrica “Italiani dell’altro mondo”.

Che cosa fa Sava
L’obiettivo di Sava è costruire le basi tecnologiche per un’assistenza sanitaria preventiva e personalizzata. Il team ha sviluppato un biosensore multimolecolare in grado di rilevare in tempo reale i biomarcatori appena sotto la pelle. La tecnologia proprietaria è alla base del loro primo prodotto: un CGM (Continuous Glucose Monitoring) indolore, una sorta di cerotto smart, che raccoglie le informazioni molecolari in tempo reale sullo smartphone.
«Il glucosio è solo l’inizio. Abbiamo realizzato una piattaforma modulare, in grado di rilevare più molecole. Nuove molecole creeranno nuovi casi d’uso. Quello che stiamo realizzando non è solo un dispositivo, ma una base tecnologica completamente nuova per l’assistenza sanitaria personalizzata», ha commentato Renato Circi. L’ultimo studio clinico di Sava, condotto in diversi centri di Oxford e Cambridge, ha coinvolto 50 pazienti con diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.