«Sui social è pieno di gente che costruisce e che fa cose. E molti stanno intraprendendo la strada della liuteria». Massimo Lustrissimi, nato a Roma nel 1958, è un artigiano che a un certo punto della sua carriera, su spinta del figlio Simone, ha deciso di puntare la telecamera dello smartphone verso l’interno del proprio laboratorio, quartiere Monteverde. Lì dove da anni costruisce da zero chitarre acustiche, in migliaia sono entrati virtualmente, per curiosare e conoscere un mestiere che dalle mani permette di generare suoni ed emozioni. Su TikTok ha più di 33mila iscritti. «Tutti i giorni dalle 4 alle 6:30 sto in live: lascio la telecamera girata e lavoro, interagisco coi clienti. È un’attività dal vivo».
Dal palco al laboratorio
Se c’è una cosa che i social hanno insegnato negli ultimi anni – specie con l’ondata dei tiktoker – è che i lavori manuali vanno spesso virali nei feed. Che si tratti di assemblare piatti in cucina o sistemare cover ai cellulari, l’algoritmo ha inteso che le movenze di certi mestieri conquistano gli utenti. Così è capitato anche a Massimo Lustrissimi, che già era presente su Facebook.
@liuterialustrissimi Mio figlio mi ha costretto 😅 BENVENUTI! Qui parlerò del mio lavoro e quello che mi succede durante le mie giornate. #liuteria #liutaio #artigiano #perte #neiperte ♬ suono originale – Massimo Lustrissimi
«Nasco come un chitarrista – ci ha raccontato -. Ho frequentato la scena romana dalla fine degli anni Ottanta, in diverse formazioni. Ho sempre smanettato con i miei strumenti». Una volta sceso dal palco non ha però abbandonato il settore. Per un certo periodo ha gestito un club a Fiumicino. «Ha avuto un certo successo». Fino a quando nel 1997 ha deciso di aprire la sua prima liuteria, sempre a Roma.
Leggi anche: La storia di Clessio Lab, calzolaio di TikTok patito delle sneaker. «L’AI non minaccia l’artigianato»
«Mi sono sempre occupato di liuteria moderna. Tante chitarre elettriche. Conoscevo tutti i musicisti che suonavano a Roma». Oggi ci sono i tutorial che in alcuni casi mettono le basi per costruire professionalità. All’epoca c’era comunque il fai da te offline. «Ho imparato a fare il liutaio da autodidatta. Mio padre era uno che lavorava legno e cuoio. Sono cresciuto in mezzo a intagliatori, tappezzieri, lucidatori. Col legno ho ormai una certa dimestichezza».
@liuterialustrissimi Cambio tasti!! Vai!! 🤗🎶 #iosoartigiano #liuteria #yourmusic #picadores #roma #perte #neiperte #viral #fypシ #liutaio #gibson #lespaul ♬ suono originale – Massimo Lustrissimi
Massimo Lustrissimi: con TikTok è un’altra musica
Nel 2009, dopo diversi anni nel settore dell’edilizia, Massimo Lustrissimi è tornato in liuteria. «Ero entrato nel negozio dove lavoro tuttora, per prendere delle corde. Mi chiesero di iniziare a dare una mano». E da allora la musica è tornata a riempire le sue giornate. «Costruisco da zero le chitarre acustiche. Mi ispiro ai modelli famosi, le Martin sono quelle mi piacciono di più. Di elettriche ne ho fatte fin troppe».
Per anni ha mantenuto aggiornato il proprio profilo Facebook, per farsi conoscere dalla clientela e mostrare il suo lavoro. «Mio figlio a un certo punto m’ha detto di buttarmi su TikTok. Ero scettico all’inizio, ma ci ho preso subito gusto». La scarica è arrivata con la prima live di mezz’ora, riscontrando un certo interesse. «È un’attività dal vivo. Se non ho lavori da fare mi metto a chiacchierare con chi mi segue. Quando lavoro su una chitarra vedono la tecnica, si interessano. In fondo, capiscono che qui succedono cose».