Angelica Siciliani Fendi, in arte angietutorials, è uno dei punti di riferimento in Italia per trucchi, tips e tutorial per l’utilizzo dei device tecnologici e trend sulle piattaforme. Il suo percorso parte mentre lavorava in alcune multinazionali a Londra. Una volta cresciuto il progetto, decide di dedicarsi a tempo pieno a tutto ciò, diventando da una parte una vera e propria content creator da quasi un milione di followers e dall’altra una content coach per alcuni dei brand più importanti al mondo.
Raccontami un po’ del tuo percorso e della tua storia
Sono nata a Roma ad agosto del ’96, i miei genitori avevano deciso di mettermi in una scuola francese (anche se non parlavano una parola), era quindi naturale al momento del passaggio all’università spostarmi all’estero, dato che quasi tutti i miei compagni partivano. Mi sono trasferita a Londra a 17 anni e ho frequentato il King’s College London per laurearmi in Business Management. Ho adorato la mia università e la città, così ho deciso di rimanere per specializzarmi in Marketing Strategico all’Imperial College London. Le mie lezioni erano sempre molto pratiche, le università chiamavano guest lecturer a parlarci e mi innamoravo sempre di tutti i case studies di successo che mi passavano per le mani (oggi in ogni coaching che faccio cerco anche io di inserire sempre la pratica). Ho poi iniziato a lavorare da Estée Lauder Companies nella sede di Londra, e successivamente da Firmenich, una fragrance house svizzera. In entrambe coprivo ruoli nei team marketing. Per due anni mentre lavoravo in azienda ho portato avanti angietutorials, creando contenuti tech volti ad insegnare come usare device, app e piattaforme per creare contenuti. Quando poi ho ricevuto richieste da aziende per insegnare ai loro dipendenti a creare contenuti è nata la parte di coaching. Ho visto la domanda accumularsi sempre di più e ho deciso di aprire una LTD per dedicarmi completamente a questo. Ad oggi porto avanti entrambe le cose, sempre da Londra, spostandomi molto spesso su Milano.
Come sei riuscita a costruire la tua community?
La community è nata in un periodo in cui andare virali non era “normale”, era il 2020 quando ho iniziato a postare su TikTok. Prima di quel giorno postavo regolarmente, ma sempre in privato. Mi piaceva molto la creazione di contenuti anche quando le piattaforme fornivano tools limitati rispetto a quelli di oggi, ma non mi piaceva espormi troppo. Quando poi ho capito che su TikTok avrei potuto parlare di qualsiasi cosa, e soprattutto anche insegnare, mi sono innamorata della piattaforma. Mi è sempre piaciuto capire come funzionano le cose, specialmente gli accessori tecnologici. Ricordo che chiedevo a mia mamma come mai uscisse aria calda dal phon già da piccola. Credo che la community sia cresciuta naturalmente man mano che i miei contenuti venivano visti da persone potenzialmente interessate alle stesse cose che interessavano me. Video dopo video i TikTok diventavano sempre più di intrattenimento, oltre che formativi, e credo che la community abbia apprezzato vedere lo storytelling crescere con me.
Secondo te quali sono le caratteristiche che ti contraddistinguono sui social?
Ci sono moltissimi creator sensazionali online e credo che la forza di ognuno di loro nasca dall’originalità e la personalità che fuoriesce da ogni loro contenuto. Si dice che inizi a “seguire” qualcuno proprio perché passo dopo passo coltivi un interesse per il percorso nel quale un creator ti porta, certamente non per un video solo. Diventa quindi quasi un amico virtuale! Ritengo che la mia forza sia quella di non cercare mai di copiare qualcun altro (sarebbe tempo perso), e provare a mantenere vivo e reale quel rapporto di amicizia virtuale costruito col tempo con la mia community.
Qual è il tuo processo creativo per la creazione di contenuti giornalieri?
Normalmente i contenuti arrivano in maniera piuttosto naturale e sono strettamente legati alla quotidianità. Mi spiego: un influencer spesso mostra ciò che fa, con chi è e cosa prova, rivelando quindi una parte di sé a chi è connesso. Il creator invece spesso racconta una storia (nel mio caso, insegna raccontando) ma l’idea nasce comunque dalla vita “offline”. Oggi per esempio sono su un volo Londra – Miami, e all’aeroporto prima di partire ho trovato un piccolo gadget che permette di connettere le proprie airpods al televisorino dell’aereo, per ascoltare i film disponibili senza dover usare le loro cuffie usa e getta. In maniera molto naturale mi è venuto da creare un contenuto proprio sull’uso di questo gadget. Alcuni video si possono programmare, spesso quelli che richiedono una produzione più intensa e magari dispendiosa. Bisogna però lasciare un margine di flessibilità per accogliere l’ispirazione che arriva nei momenti più inaspettati.
Come sei riuscita a trasformare tutto ciò in un lavoro? (o forse anche più di uno)
Il mio lavoro è diviso a metà. Da una parte sono content creator a tutti gli effetti, e quindi monetizzo creando contenuti tech sponsorizzati sulle mie piattaforme. Dall’altra mi definisco content coach, quindi insegno alle aziende tramite workshops, office hours e speech l’arte e il mindset della creazione di contenuti. Entrambi i lavori sono arrivati abbastanza inaspettatamente. Il lavoro in sé si è creato mentre lo facevo; i clienti stessi non sapevano bene di cosa avrebbero avuto bisogno quando mi chiamavano; abbiamo poi lavorato a quattro mani per capire come svilupparlo al meglio. Credo che in quel periodo l’online abbia portato trasformazione e cambiamenti inaspettati per molti, e credo che continuerà a farlo.
Conosco la tua passione per CapCut. Secondo te questo è il tool migliore per creare contenuti social?
Secondo me si, senza ombra di dubbio. CapCut è un’app sviluppata dalla casa madre di TikTok per sostenere tutti quegli editing tools più pesanti che TikTok non potrebbe fornire (essendo per natura ben diversa). Ritengo che ad oggi sia l’app più completa per mobile per la creazione di contenuti.
Qualche tips per usarlo al meglio?
Ho recentemente creato un corso chiamato CapCut da A a Z dove spiego ogni sua funzione. Ci vuole sicuramente pratica, ma è incredibile come una sola app, se usata frequentemente, possa aiutarti a replicare qualsiasi contenuto ti passi per la testa.
Un consiglio per chi vorrebbe fare il tuo percorso?
Ricorda sempre chi sei, offline come online.
Cosa ne pensi dell’arrivo dell’AI anche nel mondo dei creator?
Certo non nascondo che è spaventoso pensare che a breve ci sarà un tool in grado di fare quel che fai, molto più velocemente e probabilmente molto meglio, ma a dire la verità non vedo l’ora di capire come posso crescere con lei. Immagino le possibilità e soprattutto il tempo guadagnato che l’AI potrà fornire ai creator. Essendo self-taught c’è molto del mondo editing che non conosco e che mi piacerebbe capire e imparare, quindi sono pronta personalmente ad accoglierla come un’assistente eccellente. Sicuramente il mondo creator cambierà, proprio come la maggior parte delle altre professioni, ma che divertimento ci sarebbe se rimanesse sempre tutto uguale.