Un giudice della Corte Suprema brasiliana sta indagando Elon Musk per presunto intralcio alla giustizia. Tutto è partito quando il patron di X ha dichiarato di volersi opporre all’ordine di un tribunale brasiliano che impone ai social il ban di un non indentificato numero di account collegati a disinformazione e violenza verbale. I profili erano attivi soprattutto durante il governo dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Il Ceo di Tesla punterebbe a forzare il divieto per riattivare quegli account.
Musk: che è successo in Brasile?
Come riassume Axios le autorità brasiliane hanno ordinato alle piattaforme di bannare determinati profili collegati a quelle che Reuters definisce milizie digitali. In un primo momento X si è adeguata, ma nel week end scorso sul profilo ufficiale di Global Government Affairs di X è stato pubblicato un post nel quale, in sostanza, l’azienda californiana spiega di aver bloccato i profili indicati dalla decisione del tribunale, senza però sapere quali siano le ragioni nè quali siano i post che violerebbero la legge.
In risposta a questa situazione il proprietario di X ha deciso di intervenire, accusando Alexandre de Moraes, il giudice della Corte Suprema Brasiliana che lo ha messo sotto indagine. «Questo giudice ha sfacciatamente e ripetutamente tradito la Costituzione e il popolo brasiliano. Dovrebbe dimettersi o essere messo sotto accusa». Stando a quanto si legge sulla stampa, X rischierebbe una multa di 20mila dollari ogni volta in cui uno di questi account indicati dal tribunale risulti ancora attivo sulla piattaforma.
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Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ha espresso solidarietà nei confronti dei giudici e della decisione di mettere sotto indagine Musk per presunto intralcio alla giustizia. Il procuratore generale Jorge Messias ha dichiarato su X che è urgente regolare i social network. Da sostenitore del free speech, il miliardario sudafricano continua la sua battaglia culturale contro i media mainstream e parte della politica progressista.