Dopo avere vietato l’uso degli hashtag nei post promozionali, ora X passa in rassegna anche le emoji: da ora in poi, gli annunci che contengono più di una emoji verranno penalizzati in termini di quality score, rischiando anche costi più elevati per la pubblicazione. La notizia arriva da una notifica ufficiale evidenziata dal noto esperto di social media Matt Navarra, nella quale si legge: «Gli annunci con più di una emoji nel testo o nel contenuto creativo riceveranno un punteggio di qualità inferiore e potrebbero avere un prezzo più alto». Le uniche eccezioni saranno per i mercati di Giappone e Corea, dove queste restrizioni non si applicheranno.
Le ragioni alla base della scelta di Musk
Il motivo attualmente non si sa, ma secondo alcune indiscrezioni sembra che si tratterebbe più di una scelta estetica che di una decisione basata su dati oggettivi. Ma niente è stato ancora confermato ufficialmente. X si trova in un periodo particolarmente complicato anche sul fronte pubblicitario. Dopo l’acquisizione da parte di Musk, le vendite pubblicitarie negli Stati Uniti sono crollate di quasi il 60% rispetto ai livelli pre-Elon. Eppure, invece di cercare di attrarre nuovi partner pubblicitari con maggiore flessibilità, la piattaforma sembra muoversi nella direzione opposta, introducendo ulteriori limitazioni.
Queste nuove restrizioni potrebbero avere un impatto negativo sulla creatività e l’efficacia degli annunci, anche se, almeno teoricamente, potrebbero rendere il feed più ordinato e professionale. In ogni caso, chi utilizza X Ads dovrà ora prestare attenzione: niente hashtag, e solo una emoji per volta.