Nel report “New Vision for Education” vengono elencate le skill da avere per trovare lavoro più facilmente in un’economia dell’innovazione. Partendo dal fatto che più di un terzo delle aziende globali non riesce a trovare personale con le capacità richieste
L’economia dell’innovazione sta cambiando il mondo. E il settore dell’educazione deve stare al passo con il cambiamento, abituando gli studenti ad acquisire capacità nuove, idonee al mercato del lavoro che l’economia dell’innovazione produce. Problem solving, creatività, capacità di guidare un team. Competenze che vanno oltre il semplice studio della storia e dell’aritmetica. Partendo da questa considerazione, il World Economic Forum ha pubblicato pochi giorni fa il report “New Vision for Education. Unlocking the Potential of Technology”. Lo studio ha stilato la lista delle 16 “skills” del ventunesimo secolo, cioè le capacità che il sistema educativo deve garantire oggi. Il report ha poi analizzato le differenze che esistono nell’apprendimento di alcune di queste capacità, considerate cruciali, in quasi 100 paesi del mondo, e come in alcune comunità si cerchi di colmare il gap utilizzando la tecnologia. Secondo la relazione del World Economic Forum più di un terzo delle compagnie globali ha riscontrato nel 2014 difficoltà nell’occupare posti di lavoro disponibili per la carenza di persone con le capacità che le posizioni vacanti richiedevano.
Oggi il lavoro richiede un mix di competenze più variegato rispetto al passato. Sempre di più si cerca, ad esempio, la capacità di risolvere problemi e di analizzare bene le informazioni a disposizione. Un’altra skill molto richiesta è il pensiero critico, ovvero la capacità di identificare, analizzare e ponderare situazioni, idee e strumenti per formulare soluzioni agli ostacoli. La creatività, invece, è considerata come l’abilità di immaginare strade innovative e risposte nuove. Ecco la lista completa, suddivisa in abilità fondamentali (1-6), competenze (7-10) e qualità caratteriali (11-16).
Le skill del 21esimo secolo
- Alfabetizzazione letteraria: abilità di leggere, comprendere e usare il linguaggio scritto
- Alfabetizzazione numerica: abilità di usare numeri e altri segni per esprimere relazioni quantitative
- Alfabetizzazione scientifica: abilità di usare la conoscenza e i principi scientifici per capire l’ambiente di un individuo e fare ipotesi
- Alfabetizzazione alle ICT: abilità di usare e creare contenuti per la tecnologia, di trovare e condividere informazioni, rispondere a domande e interagire con altre persone e con i programmi del computer
- Alfabetizzazione finanziaria: abilità di capire e applicare nella pratica aspetti finanziari concettuali
- Alfabetizzazione culturale e civica: abilità di capire, apprezzare, analizzare e applicare la conoscenza delle scienze umanistiche
- Pensiero critico/Problem solving: abilità di identificare e ponderare situazioni, idee e informazioni per formulare risposte e soluzioni
- Creatività: abilità di immaginare e progettare strade nuove e innovative di affrontare i problemi, rispondendo alle richieste attraverso la sintesi e l’applicazione della conoscenza
- Comunicazione: abilità di ascoltare, comprendere e contestualizzare informazioni attraverso segni verbali, non verbali, scritti e visuali.
- Collaborazione: abilità di lavorare in gruppo per raggiungere un obiettivo comune, con la capacità di prevenire e gestire i conflitti.
- Curiosità: desiderio di fare domande, dimostrando una mente aperta
- Iniziativa: desiderio di farsi carico di nuovi compiti e obiettivi
- Perseveranza: abilità di mantenere l’interesse a raggiungere un obiettivo
- Flessibilità: abilità di cambiare piani, metodi, opinioni e obiettivi alla luce di nuove informazioni
- Leadership: abilità di dirigere, guidare e ispirare gli altri per raggiungere un obiettivo comune
- Consapevolezza sociale e culturale: abilità di interagire con altre persone in un modo socialmente ed eticamente appropriato
Prendendo come unità di misura alcune di queste competenze, il report ha rivelato enormi differenze tra le competenze degli studenti, non solo in aree come la matematica e la scienza, ma anche in creatività e pensiero critico. Le differenze, inoltre, sono state riscontrate non solo tra zone con reddito diverso (secondo dati della Banca Mondiale), ma anche tra zone sullo stesso livello di benessere economico. Secondo il report, i paesi sviluppati (sulla base delle classifiche Ocse) hanno risultati migliori rispetto ai paesi in via di sviluppo, ma ci sono delle significative eccezioni. Ad esempio, per quanto riguarda l’alfabetizzazione, il Vietnam si trova allo stesso livello della Germania, e la Tanzania sta sopra Brasile, Malesia e Sud Africa. Questo dimostra, secondo gli autori del report, che oltre al reddito ci sono molti altri fattori che influiscono sul processo di apprendimento degli studenti.