La startup ha ricevuto un finanziamento da 7 privati: tra questi, anche i fondatori di Soundcloud e Goeuro, e il product manager di Dropbox. Intervista al fondatore di Docsity, Riccardo Ocleppo
Da un sito per lo scambio di appunti, creato quasi per necessità personali del fondatore, a un servizio completo di tutoring online per gli esami universitari. Questa è Docsity, fondata nel 2013 da Riccardo Ocleppo, torinese di 30 anni, ingegnere elettronico. La piattaforma lo scorso luglio ha convinto 7 investitori a versare 400mila euro per sostenere la sua crescita ed espansione (anche all’estero). Tra questi, ci sono nomi importanti: c’è il co-fondatore di Soundcloud Eric Wahlforss, il fondatore di Goeuro Naren Shaam e il product manager di Dropbox. Insomma, tre big di provenienza Silicon Valley. Riccardo Ocleppo ci ha raccontato come ha fatto.
Docsity ha un team di 11 persone, età media 27 anni, e coltiva una community di studenti che nell’ultimo anno è arrivata a contare, secondo il suo fondatore, 1 milione e 200mila utenti registrati. E’ partita con lo scambio di appunti e lo scorso marzo ha attivato un servizio di ripetizioni online a pagamento. Come nasce l’idea di questa piattaforma?
Inizialmente ho creato Docsity per avere un sito di condivisione di appunti che servisse anche per i miei esami. Ero uno studente, e spesso mi capitava di scambiare appunti con altri studenti. Volevo portare questo scambio online, in modo che fosse più esteso e immediato. Il sistema è rimasto invariato negli anni: per scaricare gli appunti degli altri devi prima caricare i tuoi.
Quindi gli utenti sono tutti attivi?
Esatto: mi interessava il modello di educazione peer-to-peer, quindi uno scambio di conoscenza tra pari, e questo sistema agevola lo scambio. Piano piano la community è cresciuta e nel 2013 ho deciso di registrare Docsity nel registro delle startup.
Da allora è arrivata la crescita?
Sì, negli ultimi due anni siamo cresciuti molto, arrivando a 1.500 nuovi iscritti al giorno. Abbiamo lavorato anche fuori dall’Italia: la piattaforma è disponibile in 8 lingue e attualmente abbiamo un 20% di iscritti che viene dall’estero. Così, nel 2013 ho pensato che potesse diventare il mio lavoro a tempo pieno.
Qual è il vostro modello di business?
Da un anno a oggi abbiamo adottato un modello freemium: c’è un primo livello di servizi che è sempre gratuito (lo scambio di appunti – abbiamo 450mila appunti gratuiti – la possibilità di fare domande, ecc) e poi abbiamo alcuni contenuti e servizi a pagamento. La parte premium comprende una parte di appunti che si possono scaricare a pagamento, quelli maggiormente richiesti (gli studenti che caricano gratuitamente sono 30mila, quelli che vendono 7mila), e poi il servizio di tutoraggio online, che abbiamo lanciato lo scorso marzo: si tratta di un supporto personalizzato allo studente.
Che commissioni effettuate?
Sia sugli appunti a pagamento sia sul servizio di ripetizioni online la nostra commissione è del 30%. Per quanto riguarda i prezzi delle ripetizioni, vanno dai 15 ai 25 euro. Sulla piattaforma c’è un sistema di ranking dei tutor basato esclusivamente sul giudizio degli utenti.
Hanno successo i tutor online?
Sì, tanto. Il motivo è semplice: alcuni sono davvero molto bravi. Ci sono dei profili pazzeschi, i famosi “cervelli” che non riescono a trovare un lavoro stabile e che guadagnano grazie alla nostra piattaforma.
Quanti utenti hanno pagato per avere lezioni online da marzo a oggi?
Un migliaio.
In cosa vi distinguete dai competitor?
Innanzitutto le lezioni online sono svolte su una piattaforma tecnologica integrata a Docsity, che garantisce un sistema audio/video di alta qualità. Inoltre, questo ci permette di essere certi che le lezioni siano effettivamente svolte. E poi i tutor sono certificati.
A luglio avete ricevuto un finanziamento da 400mila euro. Chi sono gli angel?
Sono 7 privati. Persone che credono nel nostro progetto. Siamo lusingati che tra questi ci siano anche nomi importanti nel settore come il co-fondatore di Soundcloud Eric Wahlforss, il fondatore di Goeuro Naren Shaam e il product manager di Dropbox.
Come avete fatto a contattarli?
Ho dovuto bussare a tante porte prima che qualcuno ci abbia risposto. Non è stato un round organizzato, ci siamo riusciti per contatti e conoscenze dirette dopo tantissimi tentativi a vuoto.
Che ne farete del finanziamento?
Ci concentreremo per migliorare il prodotto e il servizio. L’idea è quella di diventare il maggior punto di riferimento per lo studente, facilitargli la vita durante gli esami. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di agevolare lo scambio e le comunicazioni tra chi si trova all’università ed ha bisogno di un supporto: tuttora vogliamo sostenere questo incontro. Inoltre, continueremo sicuramente la nostra espansione all’estero.