Ha convinto per visione, coraggio e capacità di trasformare un’idea in impatto concreto: Alkelux è la nuova Startup Sarda dell’Anno, eletta al termine di una sfida serrata tra 9 realtà selezionate nella call promossa da StartupItalia e Innois.
La proclamazione è arrivata dal palco di SIOS25 Sardinia, nel cuore di Sa Manifattura a Cagliari, dove si è tenuto uno degli appuntamenti più attesi dell’evento: il pitch contest che accende i riflettori sull’imprenditoria innovativa dell’isola. In pochi minuti, le startup finaliste hanno raccontato la loro visione, il problema che intendono risolvere e la strada per arrivare al mercato. Ma è stato il progetto di Alkelux a emergere per originalità e potenzialità, conquistando la giuria e il pubblico.
Alkelux è guidata da un team composto da Matteo Poddighe (CEO), Emina Bilanovic (CMO), Davide Sanna, responsabile del trasferimento tecnologico a livello industriale, e Carlo Usai, CFO della startup ed è una startup biotech fondata a Sassari nel 2024, nata da un progetto di ricerca avviato nel 2022. Guidata dal chimico Matteo Poddighe, l’azienda ha sviluppato un innovativo bio-additivo antimicrobico derivato dagli scarti della lavorazione della liquirizia. Questo additivo, privo di metalli, biodegradabile e sostenibile, può essere integrato negli imballaggi alimentari per prolungare la shelf life di prodotti deperibili, come le fragole, contribuendo a ridurre lo spreco alimentare.
Il processo produttivo brevettato di Alkelux si inserisce nel contesto dell’economia circolare, valorizzando sottoprodotti industriali e offrendo una soluzione ecologica per la conservazione degli alimenti. Grazie a questa innovazione, la startup ha ottenuto riconoscimenti sia in Italia che all’estero e si prepara a espandere la produzione su scala industriale, con l’obiettivo di raggiungere mercati internazionali, tra cui Asia, Stati Uniti e Sud America.

Dalla liquirizia agli imballaggi attivi: l’innovazione sostenibile di Alkelux
«Il nostro progetto è nato tre anni fa e ci occupiamo dello sviluppo di additivi completamente naturali per il settore dell’imballaggio alimentare – commenta il Founder Matteo Poddighe -. Il nostro obiettivo è produrre imballaggi attivi, in grado di incrementare la shelf life di alimenti deperibili, come ad esempio le fragole. Vincere il premio per la migliore Startup Sarda dell’anno ci offre una preziosa visibilità, rafforzando la nostra credibilità agli occhi del pubblico e degli investitori. È un passo importante che ci aiuterà a chiudere il nostro round di finanziamento, finalizzato alla realizzazione dell’impianto pilota e all’ingresso sul mercato entro la metà del prossimo anno».
Startup e territorio: «In Sardegna opportunità reali, ma serve più comunicazione»
«Siamo nati nell’ecosistema sardo, una regione che negli anni ha saputo distinguersi per iniziative pionieristiche in ambito tecnologico, dall’Internet of Things all’innovazione sostenibile – racconta Emina Bilanovic, CMO di Alkelux -. Crediamo fortemente nel potenziale del territorio, ma pensiamo si possa fare ancora di più per valorizzarlo. Spesso la comunicazione istituzionale è carente, e molte opportunità restano invisibili. Rafforzare la promozione delle iniziative regionali può davvero incentivare giovani e imprenditori a mettersi in gioco e contribuire allo sviluppo dell’ecosistema».
Alkelux, da outsider a vincitrice: «Una competizione di altissimo livello»
«Grazie a questo premio abbiamo avuto modo di confrontarci con realtà di grande valore. La call di StartupItalia e Innois ci ha dato accesso a un percorso strutturato, con nove finaliste iniziali, poi tre finaliste, e infine la vincitrice commenta Matteo Poddighe -. Abbiamo seguito tutta la filiera di selezione e siamo arrivati a questa finale consapevoli del nostro progetto, anche perché lo scorso anno abbiamo ricevuto altri riconoscimenti a livello nazionale e partecipato a programmi di accelerazione. Tuttavia, oggi, dopo aver assistito ai pitch, ci siamo resi conto della qualità molto alta delle startup in gara. Onestamente, dopo la sessione di pitching, non avremmo mai scommesso nemmeno un centesimo sul fatto di vincere. Questo rende il risultato ancora più sorprendente e gratificante».